‘Ndrangheta: Polizia sequestra beni per 300 mila euro

Reggio Calabria Cronaca

Il Presidente del Tribunale di Reggio Calabria, Sez. Misure di Prevenzione, Vincenzo Giglio, accogliendo la proposta inoltrata dalla Questura della città, Divisione Polizia Anticrimine, diretta dal Primo Dirigente Gennaro Semeraro, ha disposto il sequestro dei beni per un valore di circa 300.000,00 euro nei confronti di Giuseppe Modafferi, 45 anni, esponente della consorteria mafiosa “Borghetto - Caridi -Zindato” operante in città, nei quartieri meridionali, risultando una “costola” della più ampia cosca “Libri”.

L’attività di indagine si fonda sulle evidenze investigative risultanti dall’operazione “Alta Tensione” (originata dall’attività della locale Direzione Distrettuale Antimafia) nonché dal prosieguo delle attività di indagine compiute nel corso della successiva operazione “Gebbione” dove è stato possibile accertare l’operatività della cosca “Labate” e, nelle zone delle limitrofe ove essa risulta operante, l’esistenza della ulteriore cosca denominata “Borghetto - Caridi - Zindato”. Modafferi, infatti, è ritenuto pienamente integrato nel sodalizio criminoso e l’attività di indagine ha permesso di riscontrare la sua piena ed attiva partecipazione nei quartieri di Modena, Ciccarello e San Giorgio ove è stata riscontrata una particolare recrudescenza del fenomeno delle estorsioni. In esecuzione del citato decreto sono stati sequestrati i seguenti beni:

1) capitale sociale e patrimonio aziendale della s.r.l. “Modir Edilizia” con sede in Reggio Calabria via Ciccarello, 22, di fatto inattiva;

2) un fabbricato sito sulla medesima via Ciccarello, snc, al piano 4 di un più ampio edificio ed un’autorimessa, entrambi di proprietà di Francesco Modafferi e di Antonia Contestabile per la quota di ½ ciascuno, genitori di Giuseppe Modafferi;

3) 1 autovettura intestata a Concetta Modafferi, sorella del proposto;

4) 1 autovettura intestata alla srl “Modir Edilizia”.

5) conti correnti, libretti di deposito ed altri valori mobiliari rientranti nel patrimonio riconducibile a Giuseppe Modafferi e ai suoi familiari conviventi.