Lettera di Padre Fedele agli avvocati

Cosenza Attualità

Riceviamo e pubblichiamo.

"Carissimi Avvocati,

ho letto sul giornale che il Dott. Santese ha chiesto altri 2 mesi per depositare le motivazioni della incredibile sentenza del 6 Luglio u.s. che mi condannava a 9 anni e 3 mesi di reclusione. Non conosco le Vostre reazioni, nè tanto meno l'iter burocratico che volete seguire. La mia reazione è la seguente: francescana! Oleata da grande amore! Questo scampolo di tempo che il Signore vorrà concedermi prima di andare in Paradiso, lo vivrò attaccato, abbarbicato alla croce di Cristo.

"La guerra" è dura! Però, come sempre, alla cattiveria risponderò con la bontà, all'odio con l'amore. Più il male e la cattiveria si abbattono sulla mia testa più risponderò con l'amore. La guerra tra il male e il bene la vincerà sempre il secondo. Le tenebre non trionferanno sulla luce. L'innocente potrà essere condannato dagli uomini, lo afferma Cristo nelle beatitudini che dice: "beati voi quando vi insulteranno e vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi: rallegratevi ed esultate, poichè grande è la vostra ricompensa nei cieli".

Questa è la mia reazione francescana alla richiesta del Dott. Santese di allungare i tempi. Però non mi dispensa da alcune riflessioni:

1. Il 6 Luglio i giudici si sono ritirati in camera di consiglio e sono ritornati in aula dopo poco più di un ora, con una sentenza incredibile ed emessa così velocemente per cui si ipotizza che conoscessero tutti i particolari del caso.

2. Condivido il pensiero del Dott. Santese. Infatti trovare le motivazioni per una condanna di un innocente è un "caso complesso ed una vicenda estremamente delicata".

3. Novanta giorni, a mio avviso, è un tempo abbastanza lungo per valutare le motivazioni. Se poi si vuole attardare su carte che non appartengono al caso specifico della violenza, come per esempio le intercettazioni che entrano nella sfera sacra del privato e mai, dico mai, parlano di stupro, allora il tempo potrebbe essere breve e non sufficiente per la valutazione.

4. Tutti sappiamo che sono terminati processi per morti crudeli avvenute dopo il mio arresto del 23.01.2006, mentre il mio processo è destinato a durare oltre la morte.

Infatti il 6 Novembre festeggerò il mio 74 compleanno e con molta probabilità la sentenza finale me la "gusterò" dal Paradiso!...

Nel frattempo vivo a stretto contatto con i poveri sotto i ponti del fiume Crati.

La mia non è una protesta, ma una scelta di vita vissuta in passato molte altre volte, riconfermata dal mio amore per i poveri di Cosenza e quelli affamati e bisognosi di tutto dell'Africa.

Nella storia di Roma leggo la famosa frase: "dum Roma consulitur, saguntum espugnatum est", mentre a Roma si discute sagunto viene espugnato.

Parafrasando: mentre i magistrati studiano le motivazioni di una sentenza strana per un innocente che non solo non ha commesso ma neanche pensato il reato di stupro, volo in Africa ( Madagascar, CentrAfrica, Congo, Costa d'Avorio per aiutare i bambini affamati, realizzare dispensari medici, scavare pozzi in memoria di Piero Romeo, indimenticabile fratello Ultrà, mio grande collaboratore nelle opere umanitarie realizzate sia a Cosenza (Oasi Francescana) che in Africa.

Infine auguro buon lavoro al Dott. Santese nell'estendere le famose motivazioni, ben sapendo che se ha bisogno di qualche consiglio sà a chi rivolgersi.

Non mi meraviglierei, però, se il 6 Dicembre alla vigilia delle feste natalizie, si dovesse ancora procrastinare fino all'Epifania, in tal caso attendo Vostre comunicazioni dall'Africa per rimandare anche il mio ritorno a Cosenza e continuare il mio aiuto ai fratelli africani bisognosi."


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