Pupo (Fli): “Città unica Cosenza-Rende, da Cavalcanti polemiche strumentali”

Calabria Attualità

"Davvero simpatici i convegni del Pd sulla città unica e i rimproveri di Cavalcanti a Occhiuto, accusato, in sostanza, di non volerla fare. Continuando così, non è escluso che uno di questi giorni qualcuno verrà a raccontarci che a governare l’area urbana cosentina fino ad oggi sono stati non i vari Principe, Perugini, Maiolo, Oliverio, Bernaudo e lo stesso Cavalcanti, ma gli extraterrestri!

Per lunghi cinque anni quelli del Pd hanno amministrato i nostri territori in una filiera istituzionale irripetibile giacché governavano Cosenza, Rende, la Provincia e la Regione, anche con incarichi assessorili importanti. A tutto hanno pensato dal 2006 al 2011 tranne che alla città unica. Oggi, senza alcun titolo di merito, se ne escono con dichiarazioni pubbliche che hanno l’unico scopo di delegittimare il protagonismo di Occhiuto e il nuovo ruolo strategico del capoluogo.

La verità è che a lavorare contro la città unica sono sempre stati quei politici di Rende oggi rappresentati dal sindaco Cavalcanti, che in tutti questi anni non hanno fatto altro che innalzare campanili e fare concorrenza a Cosenza.

Tutti ricordano gli “alt” dei vigili rendesi ai pullman dell’Atac che provenivano da Cosenza per disposizione del compianto sindaco Mancini, i “niet” al progetto di metropolitana avviato da Perugini e Oliverio d’intesa con le Ferrovie della Calabria, gli stop al progetto di far passare da Rende i tubi per l’approvvigionamento idrico di Cosenza, lo spostamento del tratto iniziale del Viale Parco rendese, che avrebbe dovuto essere il simbolo della continuità tra le due città, la feroce opposizione rendese all’ipotesi di un nuovo ospedale a Cosenza.

Chiedo allora al sindaco Cavalcanti: che tipo di interessi hanno determinato simili comportamenti?

Quella della città unica è un’idea troppo ambiziosa per essere utilizzata a pretesto per la polemica spicciola. E non è neanche un’idea recente, come la vogliono far passare, dato che ha quasi un secolo di vita, essendo nata dalla mente del ministro fascista Michele Bianchi, alla cui lungimiranza si debbono le più importanti infrastrutture (a cominciare dalla SS 19) opere pubbliche di questo territorio, tutte propedeutiche al progetto della “Grande Cosenza”."


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