Usb Calabria: piano di dimensionamento 2011-2012

Calabria Attualità

"E’ in discussione in questi giorni, in tutti gli Istituti e Comuni, la programmazione del nuovo piano di dimensionamento 2011-2012. - Comunica una nota stampa dell'Usb Calabria - Utile rimarcare che questo piano di nuovo dimensionamento, prevede la soppressione di una quantità di scuole che non raggiungono i numeri richiesti e la perdita, quindi, di ulteriori posti di lavoro.

Ancora una volta, dunque, ci troviamo davanti ad accorpamenti che prevedono strutture sempre più grandi e sempre meno, quindi, in sintonia con quelle che sono le esigenze delle piccole realtà locali, considerato che bisogna accorpare istituti completamente diversi tra di loro e molto spesso distanti svariati chilometri uno dall’altro.

Il risultato sarà che i dirigenti dovranno trascurare sempre di più le piccole realtà; inoltre il progetto, non taglierà solo i dirigenti, ma assai concretamente, rischia di tagliare anche personale Ata, soprattutto di segreteria, che probabilmente sarà unico, al fine di evitare duplicazioni di funzioni.

E qui partono le idee più fantasiose da parte degli amministratori locali e collegi degli istituti.

Uno degli esempi più clamorosi dei disastri che potrebbero essere provocati dal nuovo dimensionamento, è dato dalla Comunità di Reventino-Tiriolo-Mancuso.

Infatti, non avendo il numero minimo di studenti, iscritti, per cui il Collegio Docenti del Liceo Scientifico di Decollatura, in sintonia con l’Amministrazione Comunale di Falerna, ha proposto un progetto di accorpamento di quel liceo con l’Istituto Agrario di Falerna (tra l’altro chiuso nel frattempo perché l’edificio è stato dichiarato inagibile) e con quello di Lamezia, dove è presente anche una azienda agricola con terreno investito per un progetto per la realizzazione di un parco urbano.

Al di là degli interrogativi legati al fatto che non capiamo cosa accomunino Falerna Marina e Lamezia Terme con la Comunità Montana, tutto ciò conferma il fatto che il nuovo progetto di dimensionamento rischia, da una parte di essere la tomba definitiva per i piccoli comuni, e dall’altra un gioco al massacro per il personale che potrebbe essere sballottato come un pacco postale. - Conclude la nota - Per questi motivi la USB Scuola è contraria a questo ennesimo tentativo di indebolire la scuola pubblica statale, perpetrato attraverso questo nuovo dimensionamento per cui, ci auguriamo, non solo per la vicenda riguardante gli istituti agrari citati, ma per tutte circostanze, che martedì 18 ottobre il Consiglio Provinciale, si esprima tenendo conto delle reali esigenze della comunità (studenti e cittadini) e dei lavoratori, siano essi docenti che personale Ata."