Lavoro: Calabria, motivi sciopero unitario lsu-lpu del 7 novembre

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Saranno i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil della Calabria Sergio Genco, Paolo Tramonti e Roberto Castagna, insieme alle segreterie regionali delle federazioni di categoria ad annunciare, domani 20 ottobre alle 10 a Lamezia Terme presso l'Aerhotel Phelipe, davanti all'attivo unitario dei delegati di tutti i comuni calabresi, la conferma dello sciopero regionale unitario del 7 novembre 2011 degli Lsu e Lpu. La decisone, evidenzia una nota dei sindacati, "è stata assunta dopo una lunga fase di mobilitazione unitaria, e visti gli esiti totalmente insoddisfacenti dell'incontro con l'assessore regionale al Lavoro del 17 ottobre scorso rispetto ai mancati pagamenti ai Lpu dei sussidi di agosto e settembre 2011, dell'integrazione dell'orario settimanale ai Lsu ed Lpu di settembre 2011, degli assegni familiari ai Lpu fino a giugno 2011 a causa del blocco dei trasferimenti della Ragioneria regionale che non trasferisce da agosto le risorse economiche decretate agli Enti utilizzatori, nonché all'assenza dei decreti di trasferimento delle risorse per garantire il sussidio e l'integrazione oraria da ottobre a dicembre 2011 ai LPU/LSU, ed alla mancanza della delibera di proroga delle convenzioni di utilizzo per l'anno 2012 e relative risorse finanziarie". I sindacati, prosegue la nota, "hanno dovuto purtroppo prendere atto che pesantissime sono le responsabilità rispetto al fatto che siano stati disattesi gli impegni politici e di bilancio che spettano alla Giunta regionale, all'assessore al Bilancio ed al Consiglio regionale. Particolarmente grave è il fatto che la Regione non abbia pubblicato il nuovo piano di stabilizzazione 2011, che dipende dall'esito dei provvedimenti amministrativi e finanziari che dovevano scaturire dal tavolo governativo con il ministero del Lavoro che il presidente Scopelliti aveva assicurato ma di cui non si e' mai avuta notizia di convocazione. Viste le pesanti condizioni di disagio dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità, Cgil, Cisl e Uil unitariamente attraverso le rispettive categorie Nidil, Felsa e Uil Temp hanno quindi proclamato lo sciopero regionale per chiedere prospettive e soluzione concrete per un bacino di circa 5.500 persone che da anni ormai - conclude la nota - vivono una situazione di precarietà lavorativa, economica ed esistenziale che si e' ormai fatta insopportabile".