Reggio Calabria: confermati arresti per operazione Reggio Nord
I Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria e del ROS nel pomeriggio, hanno dato esecuzione di un ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Reggio Calabria Sezione Giudice per le indagini Preliminari nei confronti di: Pasquale Bertuca 54 anni, Gianluca Favara 44 anni, Pietro Siclari 64 anni tutti e tre detenuti e Domenico Condello 55 anni latitante e inserito inserito nella lista dei 30 latitanti di massima pericolosità del Ministero Interno. I soggetti, già detenuti, hanno costituito per il GIP una solida piattaforma probatoria per l’emissione del provvedimento cautelare. Le investigazioni hanno consentito di delineare le posizioni degli arrestati tutti appartenenti alla ‘ndrangheta nelle sue articolazioni territoriali denominate cosche “Condello”, “Tegano”, “Libri”, “Garonfolo” e “Zito-Bertuca”, operanti nell’area nord del capoluogo e nei comuni di Campo Calabro e Villa San Giovanni, tutti indagati per associazione di tipo mafioso ed intestazione fittizia di beni aggravato dall’aver favorito un sodalizio mafioso
LO STRALCIO DELL’ORDINANZA DEL GIP
BERTUCA Pasquale nato a Villa San Giovanni (RC) il 18.11.1957 - Detenuto presso la casa circondariale di Palmi (RC).
indagato
- a. del delitto p. e p. dagli artt. 112, comma 1, n. 1, 416bis, comma 1, 2, 3, 4, 5, 6 ed 8, c.p. perché, rivestendo i ruoli di seguito meglio specificati, fanno stabilmente parte della struttura organizzativa dell’associazione di tipo mafioso ed armata - per avere la immediata disponibilità, per il conseguimento delle finalità dell’associazione, di armi e materie esplodenti anche occultate, tenute in luogo di deposito o legalmente detenute - denominata “’ndrangheta”, presente ed operante sul territorio della provincia di Reggio Calabria, sul territorio nazionale ed all’estero, costituita da molte decine di locali, articolata in tre mandamenti e con organo di vertice denominato “Provincia” ed in particolare delle sue articolazioni territoriali denominate “cosca GARONFOLO”, “cosca ZITO-BERTUCA” prevalentemente operanti nei locali di Campo Calabro e Villa San Giovanni,
della cui forza di intimidazione, derivante dal vincolo associativo, e della rilevante condizione di assoggettamento e di omertà che deriva dall’esistenza ed operatività della organizzazione criminale prima indicata si avvalgono per:
- commettere una serie indeterminata di delitti, tra i quali numerosi posti in essere contro la persona, il patrimonio e la Pubblica Amministrazione;
- acquisire direttamente o per interposta persona fisica o giuridica la gestione o, comunque, il controllo di attività economiche (finanziate in tutto o in parte con il prezzo, il prodotto o il profitto di delitti), di concessioni, di autorizzazioni, appalti e servizi pubblici;
- realizzare profitti o vantaggi ingiusti per i sodali, per i concorrenti esterni, per i contigui o per altri, attraverso la partecipazione diretta alle attività economiche di interesse e la riscossione di ingenti somme di denaro a titolo di tangente;
- impedire od ostacolare il libero esercizio del voto o procurare voti agli associati, ai concorrenti esterni, ai contigui o ad altri in occasione di consultazioni elettorali;
- gestire, attraverso il capillare controllo del territorio di competenza, un enorme bacino di voti da offrire ad esponenti politici compiacenti a seconda degli accordi stipulati o dei favori accordati, o da accordare, all’associazione nel suo complesso o a suoi singoli compartecipi;
all’interno della predetta articolazione territoriale si individuano i seguenti ruoli qualificati:
BERTUCA Pasquale
che risponde dell’ipotesi delittuosa di cui all’art. 416bis, comma 2, c.p., quale capo, dirigente, ed organizzatore dell’articolazione territoriale dell’associazione di tipo mafioso ed armata denominata “cosca ZITO - BERTUCA” di Villa San Giovanni;
- SICLARI Pietro, nato a Reggio Calabria il 23.12.1947 - Detenuto presso la casa circondariale di Palmi (RC). Detenuto presso la casa circondariale di Reggio Calabria.
Indagato
del delitto p. e p. dagli artt. 81, comma 2, 110 c.p., 12 quinquies L. 7 agosto 1992 n. 356 e 7 L. 12 luglio 1991, n. 203 , perché, in concorso tra loro, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, poste in essere anche in tempi diversi in violazione della medesima disposizione di legge, CONDELLO Domenico e TEGANO Bruno Antonino, nel ruolo di cui al capo che precede, attribuivano fittiziamente a BELFIORE Gaetano Francesco, MORGANTE Robertino e SCOPELLITI Fabio Pasqualino, che consapevolmente ne accettavano l’intestazione, la titolarità e la gestione dell’attività commerciale “Il Limoneto”, con sede in Reggio Calabria località Catona via Fontanelle, al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali;
in particolare, TEGANO Bruno Antonino, in nome e per conto di CONDELLO Domenico, partecipava alle trattative per la stipula del contratto di locazione avente ad oggetto gli immobili del predetto locale, alle attività di ristrutturazione dei locali ed alla gestione dell’attività stessa quale socio e gestore occulto della predetta attività;
RAPPOCCIO Pasquale e SICLARI Pietro, rispettivamente socio palese e socio occulto della “WELCOME INVESTMENTS ITALIA S.R.L.” – proprietaria degli immobili de “Il Limoneto” e controparte nel contratto di locazione – cedevano in locazione gli immobili suddetti a condizioni favorevoli per i locatari;
gli stessi, in particolare, forti del loro ruolo di imprenditori collegati all’associazione di tipo mafioso ed armata indicata in premessa, per le accertate frequentazioni con soggetti legati alla cosca CONDELLO, alla cosca TEGANO di Archi di Reggio Calabria ed alla cosca LIBRI di Cannavò di Reggio Calabria, svolgevano – attraverso le numerose articolazioni imprenditoriali a loro riconducibili, direttamente o per interposta persona fisica o giuridica - il decisivo ruolo diretto ad interfacciare i vertici dell’organizzazione e le realtà imprenditoriali di interesse – tra le quali quella connessa alla gestione dell’attività commerciale “Il Limoneto” sita in Catona di Reggio Calabria –, consentendo il controllo occulto di ampi settori dell’economia locale da parte dei soggetti di vertice delle singole cosche a cui risultano collegati;
BELFIORE Gaetano Francesco, MORGANTE Robertino e SCOPELLITI Fabio Pasqualino - i primi due, quali soci, il terzo, quale socio occulto della società “KATA’ SAS di MORGANTE Robertino” - ricevevano in locazione la predetta attività;
condotte poste in essere al fine di agevolare l’attività della ramificata organizzazione criminale di tipo mafioso ed armata - per avere la immediata disponibilità, per il conseguimento delle finalità dell’associazione, di armi e materie esplodenti anche occultate o tenute in luogo di deposito - denominata “’ndrangheta”, ed in particolare delle preminenti articolazioni territoriali della medesima denominate cosche CONDELLO, TEGANO e LIBRI, presente ed operante in prevalenza sul territorio nazionale.
In Reggio Calabria, dal 26 aprile 2010, data di costituzione della società.
- CONDELLO Domenico, nato a Reggio Calabria il 04.11.1956. Latitante
Indagato
- b. del delitto p. e p. dagli artt. 112, comma 1, n. 1, 416bis, comma 1, 2, 3, 4, 5, 6 ed 8, c.p. perché, rivestendo i ruoli di seguito meglio specificati, fanno stabilmente parte della struttura organizzativa dell’associazione di tipo mafioso ed armata - per avere la immediata disponibilità, per il conseguimento delle finalità dell’associazione, di armi e materie esplodenti anche occultate, tenute in luogo di deposito o legalmente detenute - denominata “’ndrangheta”, presente ed operante sul territorio della provincia di Reggio Calabria, sul territorio nazionale ed all’estero, costituita da molte decine di locali, articolata in tre mandamenti e con organo di vertice denominato “Provincia” ed in particolare delle sue articolazioni territoriali denominate “cosca CONDELLO”, “cosca TEGANO” e “ cosca LIBRI” prevalentemente operanti nel locale di Archi e di Cannavò di Reggio Calabria,
della cui forza di intimidazione, derivante dal vincolo associativo, e della rilevante condizione di assoggettamento e di omertà che deriva dall’esistenza ed operatività della organizzazione criminale prima indicata si avvalgono per:
- commettere una serie indeterminata di delitti, tra i quali numerosi posti in essere contro la persona, il patrimonio e la Pubblica Amministrazione;
- acquisire direttamente o per interposta persona fisica o giuridica la gestione o, comunque, il controllo di attività economiche (finanziate in tutto o in parte con il prezzo, il prodotto o il profitto di delitti), di concessioni, di autorizzazioni, appalti e servizi pubblici;
- realizzare profitti o vantaggi ingiusti per i sodali, per i concorrenti esterni, per i contigui o per altri, attraverso la partecipazione diretta o mediata alle attività economiche di interesse e la riscossione di ingenti somme di denaro a titolo di tangente;
- impedire od ostacolare il libero esercizio del voto o procurare voti agli associati, ai concorrenti esterni, ai contigui o ad altri in occasione di consultazioni elettorali;
- gestire, attraverso il capillare controllo del territorio di competenza, un enorme bacino di voti da offrire ad esponenti politici compiacenti a seconda degli accordi stipulati o dei favori accordati, o da accordare, all’associazione nel suo complesso o a suoi singoli compartecipi;
all’interno della predetta articolazione territoriale si individuano i seguenti ruoli qualificati:
CONDELLO Domenico
che rispondono dell’ipotesi delittuosa di cui all’art. 416bis, comma 2, c.p., quale dirigente ed organizzatore, il CONDELLO, ed organizzatore, il TEGANO, dell’articolazione territoriale dell’associazione di tipo mafioso ed armata indicata in premessa, forte del legame di parentela con il capo riconosciuto della cosca Pasquale CONDELLO, “il supremo”;
In Reggio Calabria, provincia, altre località del territorio nazionale ed all’estero, fino al 05 ottobre 2011, in permanenza;
relativamente alle posizioni di CONDELLO Domenico e di TEGANO Bruno Antonino, dal 01 gennaio 2007 alla data prima indicata.
Per CONDELLO Domenico con la recidiva specifica, ex art. 99, comma 2, n. 1, c.p., e reiterata, ex art. 99, comma 4, n. 1,c.p., come sostituito dall’art. 4 della L. 5 dicembre 2005, n. 251.
Indagato:
del delitto p. e p. dagli artt. 81, comma 2, 110 c.p., 12 quinquies L. 7 agosto 1992 n. 356 e 7 L. 12 luglio 1991, n. 203 , perché, in concorso tra loro, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, poste in essere anche in tempi diversi in violazione della medesima disposizione di legge, CONDELLO Domenico e TEGANO Bruno Antonino, nel ruolo di cui al capo che precede, attribuivano fittiziamente a BELFIORE Gaetano Francesco, MORGANTE Robertino e SCOPELLITI Fabio Pasqualino, che consapevolmente ne accettavano l’intestazione, la titolarità e la gestione dell’attività commerciale “Il Limoneto”, con sede in Reggio Calabria località Catona via Fontanelle, al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali;
in particolare, TEGANO Bruno Antonino, in nome e per conto di CONDELLO Domenico, partecipava alle trattative per la stipula del contratto di locazione avente ad oggetto gli immobili del predetto locale, alle attività di ristrutturazione dei locali ed alla gestione dell’attività stessa quale socio e gestore occulto della predetta attività;
RAPPOCCIO Pasquale e SICLARI Pietro, rispettivamente socio palese e socio occulto della “WELCOME INVESTMENTS ITALIA S.R.L.” – proprietaria degli immobili de “Il Limoneto” e controparte nel contratto di locazione – cedevano in locazione gli immobili suddetti a condizioni favorevoli per i locatari;
gli stessi, in particolare, forti del loro ruolo di imprenditori collegati all’associazione di tipo mafioso ed armata indicata in premessa, per le accertate frequentazioni con soggetti legati alla cosca CONDELLO, alla cosca TEGANO di Archi di Reggio Calabria ed alla cosca LIBRI di Cannavò di Reggio Calabria, svolgevano – attraverso le numerose articolazioni imprenditoriali a loro riconducibili, direttamente o per interposta persona fisica o giuridica - il decisivo ruolo diretto ad interfacciare i vertici dell’organizzazione e le realtà imprenditoriali di interesse – tra le quali quella connessa alla gestione dell’attività commerciale “Il Limoneto” sita in Catona di Reggio Calabria –, consentendo il controllo occulto di ampi settori dell’economia locale da parte dei soggetti di vertice delle singole cosche a cui risultano collegati;
BELFIORE Gaetano Francesco, MORGANTE Robertino e SCOPELLITI Fabio Pasqualino - i primi due, quali soci, il terzo, quale socio occulto della società “KATA’ SAS di MORGANTE Robertino” - ricevevano in locazione la predetta attività;
condotte poste in essere al fine di agevolare l’attività della ramificata organizzazione criminale di tipo mafioso ed armata - per avere la immediata disponibilità, per il conseguimento delle finalità dell’associazione, di armi e materie esplodenti anche occultate o tenute in luogo di deposito - denominata “’ndrangheta”, ed in particolare delle preminenti articolazioni territoriali della medesima denominate cosche CONDELLO, TEGANO e LIBRI, presente ed operante in prevalenza sul territorio nazionale.
In Reggio Calabria, dal 26 aprile 2010, data di costituzione della società.
Per CONDELLO Domenico con la recidiva specifica, ex art. 99, comma 2, n. 1, c.p., e reiterata, ex art. 99, comma 4, n. 1,c.p., come sostituito dall’art. 4 della L. 5 dicembre 2005, n. 251.
- FAVARA Gianluca Ciro Domenico, nato a Milano il 07.05.1967 - Detenuto presso la casa circondariale di Reggio Calabria.
Indagato
- c. del delitto p. e p. dagli artt. 112, comma 1, n. 1, 416bis, comma 1, 2, 3, 4, 5, 6 ed 8, c.p. perché, rivestendo i ruoli di seguito meglio specificati, fanno stabilmente parte della struttura organizzativa dell’associazione di tipo mafioso ed armata - per avere la immediata disponibilità, per il conseguimento delle finalità dell’associazione, di armi e materie esplodenti anche occultate, tenute in luogo di deposito o legalmente detenute - denominata “’ndrangheta”, presente ed operante sul territorio della provincia di Reggio Calabria, sul territorio nazionale ed all’estero, costituita da molte decine di locali, articolata in tre mandamenti e con organo di vertice denominato “Provincia” ed in particolare delle sue articolazioni territoriali denominate “cosca CONDELLO”, “cosca TEGANO” e “ cosca LIBRI” prevalentemente operanti nel locale di Archi e di Cannavò di Reggio Calabria,
della cui forza di intimidazione, derivante dal vincolo associativo, e della rilevante condizione di assoggettamento e di omertà che deriva dall’esistenza ed operatività della organizzazione criminale prima indicata si avvalgono per:
- commettere una serie indeterminata di delitti, tra i quali numerosi posti in essere contro la persona, il patrimonio e la Pubblica Amministrazione;
- acquisire direttamente o per interposta persona fisica o giuridica la gestione o, comunque, il controllo di attività economiche (finanziate in tutto o in parte con il prezzo, il prodotto o il profitto di delitti), di concessioni, di autorizzazioni, appalti e servizi pubblici;
- realizzare profitti o vantaggi ingiusti per i sodali, per i concorrenti esterni, per i contigui o per altri, attraverso la partecipazione diretta o mediata alle attività economiche di interesse e la riscossione di ingenti somme di denaro a titolo di tangente;
- impedire od ostacolare il libero esercizio del voto o procurare voti agli associati, ai concorrenti esterni, ai contigui o ad altri in occasione di consultazioni elettorali;
- gestire, attraverso il capillare controllo del territorio di competenza, un enorme bacino di voti da offrire ad esponenti politici compiacenti a seconda degli accordi stipulati o dei favori accordati, o da accordare, all’associazione nel suo complesso o a suoi singoli compartecipi;
all’interno della predetta articolazione territoriale si individuano i seguenti ruoli qualificati:
FAVARA Gianluca
quali partecipi dell’associazione di tipo mafioso ed armata indicata in premessa per il tramite della cosca CONDELLO di Archi di Reggio Calabria, risultano stabilmente dediti alla gestione ed alla cura degli affari illeciti della cosca di appartenenza – interessata al controllo di rilevanti realtà imprenditoriali tra le quali dell’attività commerciale “Il Limoneto” sita in Catona di Reggio Calabria – oltre che in Reggio Calabria anche in altre parti del territorio nazionale, con compiti di esecuzione delle specifiche attività illecite a loro delegate dai vertici operativi della predetta organizzazione.
In Reggio Calabria, provincia, altre località del territorio nazionale ed all’estero, fino al 05 ottobre 2011, in permanenza;
Indagato:
del delitto p. e p. dagli artt. 81, comma 2, 110 c.p., 12 quinquies L. 7 agosto 1992 n. 356 e 7 L. 12 luglio 1991, n. 203 , perché, in concorso tra loro, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, poste in essere anche in tempi diversi in violazione della medesima disposizione di legge, CONDELLO Domenico e TEGANO Bruno Antonino, nel ruolo di cui al capo che precede, attribuivano fittiziamente a BELFIORE Gaetano Francesco, MORGANTE Robertino e SCOPELLITI Fabio Pasqualino, che consapevolmente ne accettavano l’intestazione, la titolarità e la gestione dell’attività commerciale “Il Limoneto”, con sede in Reggio Calabria località Catona via Fontanelle, al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali;
in particolare, TEGANO Bruno Antonino, in nome e per conto di CONDELLO Domenico, partecipava alle trattative per la stipula del contratto di locazione avente ad oggetto gli immobili del predetto locale, alle attività di ristrutturazione dei locali ed alla gestione dell’attività stessa quale socio e gestore occulto della predetta attività;
RAPPOCCIO Pasquale e SICLARI Pietro, rispettivamente socio palese e socio occulto della “WELCOME INVESTMENTS ITALIA S.R.L.” – proprietaria degli immobili de “Il Limoneto” e controparte nel contratto di locazione – cedevano in locazione gli immobili suddetti a condizioni favorevoli per i locatari;
gli stessi, in particolare, forti del loro ruolo di imprenditori collegati all’associazione di tipo mafioso ed armata indicata in premessa, per le accertate frequentazioni con soggetti legati alla cosca CONDELLO, alla cosca TEGANO di Archi di Reggio Calabria ed alla cosca LIBRI di Cannavò di Reggio Calabria, svolgevano – attraverso le numerose articolazioni imprenditoriali a loro riconducibili, direttamente o per interposta persona fisica o giuridica - il decisivo ruolo diretto ad interfacciare i vertici dell’organizzazione e le realtà imprenditoriali di interesse – tra le quali quella connessa alla gestione dell’attività commerciale “Il Limoneto” sita in Catona di Reggio Calabria –, consentendo il controllo occulto di ampi settori dell’economia locale da parte dei soggetti di vertice delle singole cosche a cui risultano collegati;
BELFIORE Gaetano Francesco, MORGANTE Robertino e SCOPELLITI Fabio Pasqualino - i primi due, quali soci, il terzo, quale socio occulto della società “KATA’ SAS di MORGANTE Robertino” - ricevevano in locazione la predetta attività;
condotte poste in essere al fine di agevolare l’attività della ramificata organizzazione criminale di tipo mafioso ed armata - per avere la immediata disponibilità, per il conseguimento delle finalità dell’associazione, di armi e materie esplodenti anche occultate o tenute in luogo di deposito - denominata “’ndrangheta”, ed in particolare delle preminenti articolazioni territoriali della medesima denominate cosche CONDELLO, TEGANO e LIBRI, presente ed operante in prevalenza sul territorio nazionale.
In Reggio Calabria, dal 26 aprile 2010, data di costituzione della società.