Agrario di Lamezia Terme. La Destra: altro “scippo” della casta
“In epoca di “indignazione” generale, a Lamezia Terme certi politici o presunti tali, trovano il coraggio di avallare iniziative sempre più intollerabili. Facciamo chiaro riferimento alla vicenda dell'istituto agrario di Lamezia che, per volontà politica, presto sarà accorpato al liceo scientifico di Decollatura”.
E’ quanto afferma in una nota stampa la sezione lametina de La Destra. “Inutile ribadire – continua la nota - l’inopportunità della cosa, già anticipata e spiegata largamente sulla stampa da diversi esponenti della politica lametina, quella più ragionevole, il nostro intento non è quello di accodarci in modo sterile e cavalcare la diatriba del momento, ma piuttosto vogliamo metterci pubblicamente a disposizione di coloro che sostengono ragionamenti lungimiranti, sempre in direzione del, tanto nominato ma poco perseguito, bene comune”.
“Come affermato da un autorevole consigliere comunale – prosegue la sezione lametina - Non c’è colore politico nelle battaglie per la propria città”, ed è per questo che vogliamo richiamare alle proprie responsabilità quanti, nonostante siano espressione diretta del nostro territorio, nulla hanno fatto e nulla si apprestano a fare per il bene della comunità. In particolare, consiglieri provinciali ed esponenti della stessa giunta di centrodestra che, asserviti ad una certa “casta” del catanzarese, hanno barattato dignità e senso di responsabilità, per avere in cambio ruoli di potere, il più delle volte di livello notevolmente mediocre”.
“D'altronde - sostiene La Destra - non c’è nessuna logica nell’accorpare un istituto naturalmente propedeutico all’unica facoltà universitaria presente nella città di Lamezia, se non quello di appagare volontà altrui. A questi incoscienti politici, non vogliamo rivolgere appelli che rimarrebbero sicuramente inascoltati, ma vogliamo solo ribadire che l’assecondare questa iniziativa segnerà certamente la loro carriere, un atto che la popolazione lametina sarà legittimata a rinfacciare agli stessi ,a partire dalla prossima campagna elettorale per la provincia, dal canto nostro, noi non ci stancheremo di citarlo”.
“Ovviamente – conclude la nota - ci auguriamo che la paventata “svendita” dell’istituto Agrario di Lamezia Terme, oltre ad essere , l’ennesimo attentato all’integrità della città della piana, faccia da spartiacque tra un vecchio modo di fare politica fatta di sprechi e assistenzialismo, e la Lamezia del futuro”.