Locale per Wwf a Cutro: Squillace, da Provincia giustificazioni “ingiustificabili”

Crotone Attualità

Riceviamo e pubblichiamo una nota dell’assessore comunale di Cutro, Carletto Squillace in merito alla richiesta di un finanziamento per la ristrutturazione di un locale confiscato alla ‘ndrangheta:

“Spett.le Direttore, esordisco in questo mio comunicato riassumendo in brevi righe le varie vicessitudini che si sono susseguite, in merito alla richiesta di un finanziamento per la ristrutturazione di un locale confiscato alla ‘ndrangheta. Era il lontano 5 marzo 2010, quando una delegazione della associazione Libera, si recò al palazzo della provincia di Crotone, e dopo un breve incontro con il Presidente dello stesso Ente Stanislao Zurlo, ricevette la promessa di un finanziamento pari a 15.000 € per poter effettuare dei lavori di ristrutturazione ad un locale confiscato alla criminalità organizzata e dato in concessione al WWF. Notizia, che la Provincia di Crotone propagandò su tutte le testate giornalistiche.

Nel frattempo, iniziarono i lavori di ristrutturazione, i quali terminarono nell’arco di un paio di mesi, giusto in tempo per poter ospitare durante l’estate 2010 le attività ludiche che videro impegnati i Ragazzi della Colonia Estiva”. Contattai personalmente alcune ditte, che potendosi garantire della mia fiducia si impegnarono al completamento della ristrutturazione nei tempi previsti, anticipando materiali, manodopera e arredamenti.Trascorsero quattro mesi e nessun intervento finanziario venne operato da parte della Provincia di Crotone. Il WWF, affidatario della struttura, chiese un incontro presso la Prefettura di Crotone e alla presenza del Funzionario Prefettizio, Dott. Mariani, del Sindaco di Cutro Salvatore Migale, del sottoscritto in qualità di Assessore all’Ambiente, di Umberto Ferrari, Paolo Asteriti e dell’Assessore delegato dal Presidente della Provincia Zurlo, Pietro Durante ci riunimmo. Nel corso della riunione, l’Assessore Provinciale Durante, si assumeva l’impegno di finanziamento immediato per garantire la piena funzionalità logistica del bene, ricorrendo ad una apposita variazione di bilancio.

Arrivò l’autunno 2010, quotidianamente mi recavo alla Provincia d Crotone e dopo una serie di incontri con funzionari e politici provinciali, ai quali chiedevo lumi sul mancato finanziamento, non avendo risposte concrete sulla questione, organizzai un sit-in di protesta all’entrata del palazzo provinciale, che si tenne giorno 5 ottobre e che non sortì nessun effetto. Nei mesi che seguirono, mantenni costantemente la mia presenza nei locali della Provincia di Crotone, al punto che il Presidente dell’Ente Intermedio Stano Zurlo, mi scrisse una lettera in data 14 aprile 2011, nella quale mi chiedeva la rendicontazione delle spese che furono effettuate per la ristrutturazione dei locali del bene confiscato alla ‘ndrangheta. Il giorno successivo alla ricezione di questa lettera, risposi al Presidente, inviandogli la Rendicontazione delle spese sostenute.

Successivamente, continuando a non avere risposte concrete in merito al finanziamento, ritornai più volte alla Provincia e dopo diverse giustificazioni “ingiustificabili” mi venne comunicato che il contributo non poteva essere erogato in quanto necessitava inserirlo nel bilancio. Aspettai ancora, ma a bilancio effettuato, non compariva nessuna voce a riguardo del contributo da erogare, chiesi il perché di questa mancanza e fui rassicurato che entro il 18 ottobre a equilibri di bilancio stabiliti, veniva inserito nei libri di bilancio un importo di solo 9000 € (anziché 15.000) erogabili immediatamente. Aspettando con ansia la conclusione di questa interminabile quanto incresciosa vicenda, ho appreso dell’ennesimo rinvio del finanziamento il quale dovrebbe essere erogato nel mese di Dicembre 2011. Oltre la Prefettura, tengo a ringraziare il consigliere Provinciale Pietro Caterisano , per la sua vicinanza dimostrata in questa vicenda di notevole importanza sociale.

E’ palesemente evidente, che tutti questi rinvii non sono altro che delle vere e proprio prese in giro, fatte ad arte per perder tempo, in quanto una provincia, seppur piccola, come quella di Crotone, che doveva elargire un contributo a favore di una causa tanto importante, trattandosi di un bene confiscato alla ‘ndrangheta, anziché prodigarsi per agevolare al meglio queste iniziative, tenta di ostacolarle rendendo ancor più difficile l’operato di chi davvero quotidianamente si impegna sempre più con coraggio, costanza, e presenza, al fine di difendere la legalità e per poter lasciare un mondo più pulito alle future generazioni. In un momento tanto delicato per l’ente Provincia di Crotone, in cui è insediata la Commissione d’Accesso, si è persa una buona occasione per lanciare un segnale positivo e di speranza”.


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