Uil Temp sulla situazione dei 34 lavoratori di Calabria Lavoro

Cosenza Attualità

Riceviamo e pubblichiamo comunicato di Gianvincenzo Benito Petrassi segretario Uil Temp Calabria e, Franco Ciancio segretario Uilm Cosenza

Si temporeggia senza trovare soluzioni concrete. Il segretario generale della Uil Temp Calabria, Gianvincenzo Benito Petrassi, ed il segretario Uilm Cosenza, Franco Ciancio, sono preoccupati per la sorte dei 34 lavoratori di Calabria Lavoro, ente pubblico strumentale della Regione. «Queste persone - spiegano i dirigenti sindacali - stanno subendo l’inaccettabile ritardo della Regione Calabria in merito alla soluzione della loro posizione lavorativa». Il problema è il seguente: I 34 lavoratori (non più giovani) di Calabria Lavoro, sono stati nuovamente contrattualizzati - dopo aver già svolto negli anni passati la loro attività per la Regione - dal mese di febbraio fino a quello di agosto 2011, cosi come prevedono le Leggi regionali 28-2008 e 8-2010. Alla fine dell’estate, quindi, si attendeva un rinnovo contrattuale che arrivasse al 31 dicembre dell’anno in corso; rinnovo dovuto, così come prevede la Legge 8 del 2010, normativa che va ad integrare la Legge 28 del 2008 con cui sono state riavviate al lavoro ben 270 persone (in parte ex Why Not). Infatti, la copertura economica per questi lavoratori va trovata di anno in anno e la Legge 8 serviva proprio per agganciare (entro il 31 dicembre) i 34 di Calabria Lavoro agli altri 270. «Da agosto – spiegano Petrassi e Ciancio – per i 34 di Calabria Lavoro non c’è stato alcun rinnovo, eppure “sembrerebbe” che da parte di tutti ci sia la volontà di risolvere il problema. Il nostro auspicio è che questa disponibilità sia reale e che ci si muova in modo concreto. I lavoratori sono ormai esausti e il ritardo è inaccettabile, dal momento che si tratta di realizzare una situazione prevista da una legge della Regione e che, se si continua così, rischia di essere persa definitivamente, creando gravi disagi a dei lavoratori che hanno posto le loro speranze su decisioni messe nero su bianco dalla politica. Inoltre – proseguono i sindacalisti – la situazione dei lavoratori è resa ancor più difficile dal fatto che questi ultimi non godono di alcun ammortizzatore sociale».

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