Sial, vicepresidenza convoca lavoratori ma buca “l’appuntamento”
“Non se ne può più, ancora un altro rinvio. E’ da mesi che dalla Regione ci rassicurano sul reinserimento dei dipendenti Sial, ma ad ogni incontro si assiste sempre alla stessa scena: politici e dirigenti promettono d’impegnarsi, ma rinviano tutto all’incontro successivo”. E’ dura la posizione di Gianvincenzo Benito Petrassi, segretario generale della Uil Temp Calabria, sul comportamento assunto dalla Regione in merito alla vertenza Sial.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è caduta ieri (oggi pomeriggio, 16.11.2011 ndr), a causa di una errata convocazione da parte dell’Ufficio di Vicepresidenza della Giunta dopo il precedente appuntamento avuto martedì 8 novembre insieme a lavoratori e sindacati.
Alle 14 di ieri, quindi, era previsto un incontro nei locali di via Massara: si doveva discutere della forma contrattuale scelta per il riavvio di un gruppo di lavoratori, ma l’opzione regionale ha mandato su tutte le furie gli ex dipendenti dopo che per due giorni avevano protestato, anche di notte, davanti la sede della Vicepresidenza. La forte protesta (che ha visto padri di famiglia dormire all’interno delle proprie auto pur di difendere il proprio lavoro) aveva così spinto gli uffici della vicepresidente Antonella Stasi ad incontrare nuovamente i lavoratori. Ma alle 14, giunti di nuovo in via Massara, gli ex dipendenti sono stati dirottati nella sede dell’assessorato al Lavoro. “Qui - spiega Petrassi - ad attenderci non vi era alcun rappresentante politico e questo non ha dato la possibilità, ai vari dirigenti, di prendere alcuna decisione. Sembrava - racconta Petrassi - che nonostante la convocazione ufficiale, nessuno fosse stato avvertito dell’incontro; un atteggiamento che reputo inaccettabile da parte di un organo importante come quello della Vicepresidenza. Una mancanza di rispetto per padri e madri di famiglia che attendono da troppo tempo notizie certe sul loro futuro lavorativo”. Insomma, l’ennesima doccia fredda per le 47 persone che attendono il reinserimento lavorativo dal settembre 2009.
La protesta di questi giorni giunge dopo gli ultimi due incontri avvenuti a Catanzaro il 20 settembre 2011 e l’ultimo, invece, la settimana scorsa. All’incontro di settembre è stata ribadita la volontà della Regione di ricollocare i 47 lavoratori. La soluzione trovata prevedeva di “spalmare” i dipendenti Sial tra i vari dipartimenti. L’incontro terminò con l’impegno di avviare una ricognizione per conoscere le esigenze di personale dei vari uffici regionali. La settimana scorsa, invece, alla presenza della vicepresidente Stasi, l’iter è praticamente cominciato da capo. Infatti, non era ancora stata avviata alcuna ricognizione dei vari dipartimenti. «Inoltre – spiega ancora il dirigente sindacale - a fine incontro, non è stato prodotto nemmeno il relativo verbale».
La Sial servizi spa era una società partecipata le cui quote erano ripartite tra Regione Calabria (51%) e ministero del Lavoro (49%). A marzo di quest’anno la Regione ha rilevato tutte le quote e la Sial è così diventata una società in House, controllata esclusivamente dalla Regione. La sua attività, però, è ferma dal 2009, nonostante la struttura rappresenti un costo per l’ente regionale e nonostante i suoi lavoratori attendono da più tempo il reinserimento.
Le opinioni espresse in questa pagina non impegnano in alcun modo la nostra testata rispecchiando esclusivamente il pensiero dell’autore a cui viene rimandata ogni responsabilità per quanto in essa contenuto.