Cosenza: riunione straordinaria del Consiglio Provinciale

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È stato approvato all’unanimità dal Consiglio Provinciale il documento sul dissesto idrogeologico. Per la seconda volta in poco tempo il Consiglio Provinciale, riunitosi questa mattina, sotto la presidenza dell’Ing. Orlandino Greco, ha affrontato l’irrisolto problema del dissesto che attanaglia la Calabria intera ed, in particolare, flagella le nostre zone. Il territorio cosentino, composto per il 54% di montagne, il 41 di colline, solo il 5% da pianure, presenta un forte rischio idrogeologico che assume dimensioni allarmanti per la fragile composizione del territorio, dove non è stata operata alcuna forma di prevenzione al fine di limitarlo, con tutte le implicazioni e le ripercussioni di grave entità per le popolazioni.

“Su un problema delicato ed importante come il dissesto idrogeologico non ci possono più essere disattenzioni, silenzi colpevoli o scarico di responsabilità”. Su questo sono d’accordo sia il Presidente della Provincia di Cosenza, On. Mario Oliverio, che l’Assessore Provinciale alla Viabilità, Arturo Riccetti, che ha relazionato sulla situazione drammatica presente nella provincia di Cosenza sotto l’aspetto del dissesto idrogeologico. Già il Presidente, nei giorni scorsi, aveva indetto una conferenza stampa per denunciare la grave situazione, chiamando in causa la Regione e diffidandola di rimettere la delega in materia, qualora non si assuma le responsabilità intervenendo.

“Dopo gli ultimi drammatici avvenimenti atmosferici che hanno devastato tante zone del Paese provocando morte e distruzione e con l’inverno ormai alle porte -ha detto l’Assessore Riccetti- avvertiamo forte l’esigenza di fare il punto su una situazione che sta diventando sempre più insostenibile. Quattro sono state, tra l’ottobre del 2008 e il dicembre del 2010, le emergenze che hanno colpito la Calabria, a seguito delle quali il Consiglio dei Ministri ha dichiarato, in ogni occasione, lo stato di calamità naturale. La provincia più colpita è stata quella di Cosenza, che è anche la più vasta della Regione. I danni subiti dalle infrastrutture provinciali ammontano a 380 milioni di euro, mentre quelli subiti dai Comuni ammontano a oltre 510 milioni di euro, a cui vanno aggiunti anche i danni ad abitazioni ed infrastrutture private. A distanza di due anni la Calabria ha ricevuto dal governo nazionale solo poche risorse che non sono bastate neppure per gli interventi di somma urgenza. Nella nostra provincia sono circa 40 le strade chiuse per frane e smottamenti e intere comunità sono allo stato isolate.
Con la legge n. 34 del 2002, la Regione ha trasferito alle Province le competenze in materia di difesa da fenomeni di dissesto, compresi gli interventi per la tutela delle coste e degli abitati costieri, la realizzazione e manutenzione di opere idrauliche. Alle funzioni trasferite non sono state accompagnate le risorse necessarie per l’esercizio delle funzioni stesse. Ciò, malgrado l’art. 16 della L. 34 del 2002 faccia esplicito obbligo alla Regione di trasferirle per consentire gli interventi”.

“Per l’annualità 2010 -ha detto il Presidente Mario Oliverio, entrando nel merito della questione-era prevista l’erogazione di una somma pari a 635,425,00 euro che non è mai arrivata. La stessa cosa è toccata alle somme previste per l’annualità 2011. La Provincia di Cosenza, insieme alle altre province, più volte ha sollecitato la Regione non solo ad accreditare le somme promesse e mai pervenute, ma ha chiesto anche finanziamenti più adeguati per effettuare le manutenzioni delle oltre trecento aste fluviali e per gli interventi di manutenzione delle coste in relazione all’erosione. Purtroppo finora non abbiamo avuto alcuna risposta. I sindaci, gli amministratori locali e le popolazioni non possono continuare ad essere lasciati soli, senza mezzi, uomini e risorse per contrastare la portata di questi fenomeni. La Regione è chiamata a dare risposte urgenti e precise per le materie trasferite alle Province”.

Su ciò hanno posto l’accento tutti gli intervenuti nell’ampio dibattito sviluppatosi in seno al Consiglio Provinciale, che sono stati Antoniotti, Melfi, Zuccarelli, Bernaudo, Mundo, Magorno, Rapani e Grisolia, ribadendo la necessità di prendere nette posizioni di fronte all’incombente pericolo che sovrasta i territori. Il documento votato all’unanimità e, quindi, ampiamente condiviso, ha rappresentato un esempio di fattiva collaborazione fra le diverse componenti politiche nell’intento di avviare concretamente a soluzione i problemi di dissesto.