Cosenza: L’Azienda Ospedaliera aderisce alla giornata nazionale del Parkinson
Sabato 26 novembre 2011, dalle ore 8 alle ore 13, l’Ambulatorio di Neurologia, situato al piano terra dell’edificio delle Medicine, sarà dedicato agli incontri con pazienti e familiari per fornire informazioni sulla Malattia e sulle prestazioni diagnostiche e terapeutiche che l’Azienda Ospedaliera di Cosenza è in grado di erogare. La Giornata prosegue nel pomeriggio nella Sala Parrocchiale della Chiesa Madonna di Loreto, con PARKINSONART, che prevede alle ore 17,00 una tavola rotonda con esperti, ai quali pazienti e familiari potranno rivolgere domande sulla malattia. L’iniziativa comprende anche momenti di intrattenimento musicale e una tombolata di beneficenza, il cui ricavato sarà devoluto all’Associazione Parkinsoniani Italiani della provincia di Cosenza (API), con la quale l’evento è stato organizzato. La Giornata Nazionale, promossa da LIMPE (Lega Italiana per la lotta contro la Malattia di Parkinson, la Sindrome extrapiramidale e le Demenze) e da DISMOV-SIN (Associazione Italiana Disordini del Movimento e Malattia di Parkinson), ha lo scopo di combattere la scarsa informazione, sensibilizzare sull’importanza della diagnosi precoce, sui progressi della Ricerca, ma anche sulla qualità di vita dei pazienti. E proprio per migliorare la qualità di vita delle persone affetta da Malattia di Parkinson che la LIMPE e la DISMOV-SIN hanno predisposto un importante Progetto di ricerca, con lo scopo di verificare un protocollo riabilitativo sperimentale nella prevenzione delle cadute dei pazienti affetti da questa malattia. Per sostenere tale ricerca saranno attivate una serie di iniziative da realizzare nell’anno 2012. La ricerca in questi ultimi anni ha permesso di modificare il decorso della malattia ,rallentandone l’evoluzione. Una indagine presentata recentemente dal CENSIS ha dimostrato che la terapia farmacologica dà grandissimi benefici nel controllo dei sintomi, specie nei primi anni, ma richiede continui aggiustamenti e ricalibrazioni, perché da un lato la malattia progredisce e dall’altro gli effetti collaterali dei farmaci possono arrivare ad essere invalidanti quanto i sintomi della malattia stessa.