Cooperative del sapere: l’unione Europea apre alle proposte della Ciu
Tre anni fa proprio a Catanzaro, per la prima volta in tutta Italia, la Ciu (Confederazione Italiana di Unione delle Professioni Intellettuali) e Legacoop presentarono il progetto sulle cooperative del sapere. Oggi dopo tre anni quel progetto è diventato realtà con la “Legge di stabilità” (legge 183/2011 del 12novembre 2011) sono state riconosciute legislativamente all’art. 10 le Cooperative tra professionisti La CIU ha sviluppato il progetto delle “Cooperative del Sapere” che sta riscuotendo un notevole successo proprio tre anni fa e proprio a Catanzaro. Un sempre crescente numero di professionisti di varie Regioni italiane ora (in Lombardia, Marche, Toscana, Abruzzo, Lazio, Campania, Calabria, Sicilia, Sardegna) stanno già lavorando a questa forma evoluta di cooperativa basata su professionisti che operano in ambiti disciplinari diversi.
A darne notizia il segretario regionale della Ciu Filippo Capellupo che in una nota spiega: “ Il primo passo, che si è poi concretizzato nella legge di stabilità, è stato compiuto in sede Europeia.Si è svolta a Bruxelles la riunione del Gruppo di Studio su: “Cooperative e ristrutturazione” di cui è membro il Presidente della CIU Corrado Rossitto, che prevede – nel documento - tra i nuovi ingressi dell’economia cooperativa, le Cooperative dei professionisti. Si tratta di un primo importante risultato di riconoscimento delle “Cooperative del Sapere” che la CIU ha ottenuto con il lavoro svolto a Bruxelles al CESE – Comitato Economico e Sociale Europeo – di cui il sottoscritto è membro. Un modello organizzativo prima lanciato dalla CIU in Italia ed ora adottate dall’Europa e dal governo italiano per inserirlo nelle politiche europee finalizzate alla competitività e all’innovazione sociale.
Cogliendo quindi i principi mutualistici della cooperazione, i professionisti, in particolare i giovani, possono unirsi, costituire una cooperativa, possibilmente formata da professionalità di diversa esperienza: dal commercialista o l’avvocato, all’esperto di marketing o di fiscalità internazionale”