Usb Vigili del fuoco Catanzaro denunciano la non retribuzione
Riceviamo e pubblichiamo comunicato stampa dell'Usb Vigili del Fuoco di Catanzaro che denunciano il mancato pagamento
Con la presente, continuiamo a denunciare che l’impegno del personale vigili del fuoco, non viene gratificato, né a livello periferico né a livello centrale. I lavoratori di Catanzaro da mesi e mesi lamentano una situazione logistica, igienica, strutturale e gestionale al di sotto di ogni limite immaginabile. Si aggiunga che i lavoratori aspettano da anni il pagamento di tutti quelle competenze non ancora retribuite (frana di Janò, emergenza dell’Aquila, ecc..) per interventi in servizio straordinario affrontati con enormi sacrifici anche personali, perché spessissimo in tali occasioni, un vigile del fuoco non riesce a consumare neanche un pasto caldo in 24 ore. Nonostante le difficoltà, i mancati pagamenti, nonostante le strutture fatiscenti e maltenute, nonostante i mezzi scarsi ed usurati (molte volte i vigili del fuoco devono chiamare in soccorso i colleghi, abbandonando i mezzi lungo la strada), nonostante i debiti verso i fornitori (anche nella nostra provincia sono moltissimi i fornitori che aspettano i pagamenti per le forniture), i vigili del fuoco continuano a compiere ogni giorno i loro doveri con dedizione ed attaccamento al lavoro : un impegno che va oltre a quelli che sono gli obblighi lavorativi, allorquando in caso di necessità -come le recenti alluvioni a Sala, Santo Janni, Cava, Squillace, Montepaone , Lamezia terme, ecc…- si continua a lavorare in straordinario con la consapevolezza che forse non arriverà mai un centesimo di euro a gratificare quel lavoro e quell’impegno “personale”. Trascuriamo di scendere nei particolari (mensa, pulizie, vessazioni sul personale, ecc..).
A livello centrale il corpo dei vigili del fuoco non viaggia meglio, ingabbiato all’interno del ministero dell’Interno con a capo una pletora di prefetti; è l’unico Corpo dello Stato in cui al comando non vi sono persone esperte del settore ma altri tipi di dirigenti. Tutto ciò genera una serie infinita di difficoltà e mala gestione, come per esempio per i concorsi a Capo Squadra : una vera e propria telenovela che va avanti da 5 anni , e non e finita qui. Le problematiche del soccorso pubblico nel nostro paese nascono molto lontano, ma potrebbero venire aggravate con una manovra in atto. Il nuovo governo sembrerebbe voglia mettere mano alla questione Protezione Civile ma non per semplificare ed ottimizzare le risorse bensì per accentrare ancora di più militarizzando; una intenzione che nasce non per trovare le soluzioni più logiche e funzionali in termini di efficacia ed efficienza di un servizio a favore del paese bensì con l’idea di porre l’organizzazione e la struttura di protezione civile sotto le grinfie di prefetti , che nulla hanno a che vedere con il soccorso pubblico, con la protezione civile, con la prevenzione, con la difesa civile, con la lotta agli incendi. L’Italia è un territorio fragilissimo dal punto di vista idrogeologico, tellurico, vulcanico; l’Italia è un paese dove qualcuno muore perché ha piovuto un po’ di più.
C’è bisogno di organizzare bene le risorse disponibili e potenziarle; non si può continuare a giocare sulla pelle dei cittadini e gestire la cosa pubblica solo a fini “politici”, non si può organizzare il soccorso su una città -nel caso Catanzaro- mantenendo la struttura fondamentale di protezione civile (i vigili del fuoco) in uno stato “vergognoso” e confidando nelle colonne mobili (mezzi e uomini) che in caso di bisogno devono giungere da Reggio Calabria, Crotone, Cosenza cioè da territori martoriati come il nostro, con strutture dei vigili del fuoco messe male quasi quanto quella di Catanzaro. Un paese civile si misura anche in termini di risposte ai cittadini allorché ne hanno bisogno. Inutile pubblicizzare sterili statistiche e numeri; anziché i dichiarati 335 interventi effettuati dal 21 al 30 novembre, sarebbe utile sapere invece quanti cittadini Catanzaresi hanno chiamato i vigili del fuoco che non sono mai arrivati perché troppo pochi e troppo impegnati? sarebbe bello sapere quanti cittadini hanno composto il 115 e non hanno mai ottenuto risposta? sarebbe bello capire quanti interventi sono stati effettuati dalle squadre che trovandosi in zona venivano chiamati ad intervenire dal vicino e poi dall’altro vicino; quanti interventi sono stati effettuati dalle squadre dei vigili del fuoco e non esistono numeri, non esiste ufficialmente l’intervento della squadra VF? quanti vigili del fuoco hanno utilizzato il proprio cellulare ed i propri soldi per comunicare per servizio tra loro e con la sala operativa visto che le linee 115 (poche linee e solo due centralinisti per un territorio vastissimo) erano intasate e le radio VF moltissime volte non coprono il territorio?
quanti cittadini hanno atteso invano “una mano” che si materializzasse sotto veste di un pompiere? i pompieri, durante la recente emergenza hanno dovuto gestire l’emergenza nell’emergenza, non essendoci nessun coordinamento tra enti sulla carta preposti ma invisibili sul territorio; enti e organismi comparsi nei giorni seguenti ad emergenza conclusa, spesso solo sulla stampa; la protezione civile, dov’era, chi era, cosa ha fatto? E’ bene che i cittadini siano informati in maniera completa ed esaustiva su quale sia lo stato dell’arte del soccorso e del Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco; è bene che sappiano che molte volte il vigile del fuoco lavora per puro spirito di corpo, per abnegazione personale, per “cuore” e non per lo straordinario che non arriva mai. Ecco, la gente, i cittadini, i Catanzaresi, hanno bisogno di sapere fino in fondo; non bastano quattro numeri gettati lì a casaccio per dire qualcosa o dichiarazioni del tipo contrasto agli interventi per incendi che farebbero “passare” i pompieri per piromani.
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