Antonio Lanucara: “Si sa sempre tutto. Serve solo coraggio”
Riceviamo da Antonio Lanucara del coordinamento regionale Partito Democratico, già Presidente commissione regionale Pari Opportunità della Calabria, sull'operazione avvenuta stamane a Cosenza.
“Io mi vergogno. Si mi vergogno e sento fortemente la grave crisi calabrese. Mi vergogno comunque di una realtà invasiva che sembra non escludere dal voto di scambio il mio partito: il PD.
Gli avvisi di perquisizione di Cosenza di cui stamane sono venuta a conoscenza mi confermano, al di la degli esiti delle indagini, che i sospettati appartengono ad ogni area politica. Mi domando: come è possibile che gli eletti del PD non siano mai stati sospettati dai dirigenti locali del mio partito. Badate, nei territori la gente sa sempre tutto. Dunque c’è anche un silenzio colpevole avvolto dalla paura. In altri tempi nei casi consimili i sospettati o tali venivano rimossi e in quelle riunioni ai massimi livelli si esprimevano come è etico valutazioni politiche accompagnate da corrette misure che la situazione richiedeva. Non si tenevano infatti processi in quelle sedi, ma pur lasciando alla magistratura il suo compito, ci si assumevano nelle sedi politiche le responsabilità dovute. Siamo forse alla frutta? Ma stiamo alle notizie della stampa, la ‘ndrangheta è “trasversale a tutti i partiti” dice il PM Ilda Boccassini e la Dda di Milano agisce quando ha le prove e sottolinea altresì l’aspetto doloroso che è stato quello di vedere “appartenenti alla guardia di finanza, alla magistratura, alla politica ed alle istituzioni” che non tengono comportamenti consci. Inoltre, il boss Giulio Lampada ha ricevuto “un’importante e prestigiosa riconoscenza da parte del Vaticano” e ciò è il titolo di Cavaliere di San Silvestro con nomina di Bertone. La CGIL Calabrese non è certo una procura ma da tempo sta sostenendo che intorno alla spesa pubblica ed in particolare a quella sanitaria si è consolidata una borghesia criminale e mafiosa, mortifera e pervasiva, capace di muoversi impunemente in tutto il territorio nazionale piegandolo ad orientare ingenti risorse verso interventi speculativi, di strumentalizzare ogni glango della spesa ordinaria e straordinaria e sfregia territori e diritti di cittadini e lavoratori. Fa bene la CGIL ad assumersi la responsabilità sindacale che le compete. Se si vuole, si può sapere tutto e i cittadini sanno. Il punto vero è che non si fidano più di partiti e istituzioni. Serve un’ampia discussione urgente, aperta nei territori, nei posti di lavoro, prima della seduta del consiglio regionale che dovrà fare i conti con i troppi e reiterati coinvolgimenti.
Ma ahi noi gli eletti sono tutti basiti non credono alle proprie orecchie. Sono stupidamente ingenui o in evidente malafede? Il mio partito intanto faccia uno sforzo per rientrare nella sua storia democratica senza attardarsi su vicende di interesse personalistico. Si dovrà lanciare un progetto di pulizia e onestà basato sulle ragioni fondamentali del vivere civile. Ci sono le idee? Ebbene dobbiamo trovare il modo per spegnere gli appetiti. In questi ultimi anni abbiamo convissuto con un sistema di potere che ha inquinato la vita economica, politica e sociale. Possiamo resistere ancora e sperare? Ai sacrifici noi calabresi siamo abituati. Li faremo meglio nella misura in cui si aprirà l’orizzonte del cambiamento. Di sicuro con viscide ipocrisie o con “io non sapevo e tengo famiglia” la bonifica non si farà. La politica, arte nobile, non deve abdicare e lasciare solo nelle mani della magistratura l’obiettivo legalitario. Lavoriamo dunque nel partito democratico per fare un congresso vero, semplice ed insieme complesso trovando rapide soluzioni coraggiose. Il coraggio che serve non è in vendita.”
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