Spanò: assenza di informazione sui programmi della Marina di Crotone Spa
Riceviamo e Pubblichiamo una nota a firma di Cesare Spanò
Non più tardi di una settimana ho denunciato l’assenza di informazione sui programmi della Marina di Crotone Spa, chiedendo lumi al sindaco nella sua veste di rappresentante legale del socio di maggioranza, il Comune di Crotone. Apprendere dalla stampa, che ha pubblicato un’intervista o forse un comunicato, i programmi della società, non può che lasciarmi attonito. Il dr. Guido, nella veste di consigliere di amministrazione, ha annunciato che tra pochi giorni il consiglio comunale sarà convocato per approvare la modifica dello statuto e che esiste un business plan. Ma si potrebbe capire a che titolo è intervenuto il dr. Guido sull’argomento, attribuendosi il diritto di dettare l’agenda all’assemblea cittadina ? A questo punto ci si aspetta che Guido convochi sull’argomento le commissioni consiliari, la conferenza dei capi gruppo, e magari coordini la discussone nei partiti. Per il momento, mi auguro che almeno i consiglieri di maggioranza siano a conoscenza dello stato dell’arte sulla società partecipata. Nel teatrino dell’assurdo cui mio malgrado mi trovo ad assistere, osservo il tentativo di svuotare il consiglio delle sue funzioni, con il palese obiettivo di mettere i consiglieri di fronte a soluzioni preconfezionate, tant’è che a tutt’oggi l’argomento non è presente in nessuna commissione. Adesso ci viene comunicato che entro l’estate avremo 500 nuovi posti barca, ed entro gennaio la società otterrà la concessione da parte dell’Autorità Portuale di Gioia Tauro. Temo si tratti, ahimè, di una previsione clamorosamente sbagliata, soprattutto se si considerano le forti perplessità che l’Autorità Portuale ha manifestato lo scorso 4 agosto, quando ha dato una prima risposta alla richiesta di concessione inoltrata dalla Marina di Crotone. Da Gioia Tauro fanno anzitutto notare che la richiesta riguarderebbe aree già concesse ad altre ditte e che non vi sono i presupposti per revocare tali concessioni. Ma dato ancora più rilevante è che si è fatta domanda per una superficie pari ai 2/3 dell’intera area demaniale marittima, lasciando quindi nulla alla gestione diretta dell’Autorità Portuale che si troverebbe ad amministrare una minima ed economicamente insignificante quota del porto. Tutto ciò ha portato l’Autorità a ritenere che su questa strada non vi sarebbe più alcuna possibilità di mantenere l’equilibrio di gestione, per cui non resterebbe che valutare la fuoruscita del porto di Crotone dalla circoscrizione dell’Autorità stessa. Piccola considerazione: l’operazione richiederebbe non meno di 1 o 2 anni. Riassumendo, la società nata per promuovere il porto turistico di Crotone chiede la concessione di un’area sterminata che andrebbe a limitare lo spazio delle aziende esistenti, ed in seconda battuta renderebbe inutile la presenza dell’Autorità di Gioia Tauro.
Sono numerose le perplessità che nascono di fronte alle esternazioni del dr. Guido
1)Gli operatori privati, attualmente attivi sul porto, sono stati coinvolti nel progetto ?
2)Il progetto di Marina di Crotone è raccordato con il piano regolatore portuale in fase di definizione ?
3)Le associazioni di categoria sono a conoscenza del progetto e lo hanno condiviso, visto che lo stesso Guido siede nel cda proprio in rappresentanza del mondo delle imprese ?
4)Come ci si può aspettare la concessione da parte dell’Autorità Portuale a fronte delle perplessità che sono state espresse ?
In un mondo ideale, mi aspetterei un vivace e partecipato dibattito che coinvolga politica e mondo economico per decidere su un’importante e soprattutto rapida scommessa per lo sviluppo della città. Nel caos generale che viviamo, invito il dr. Guido a concentrare la propria azione sugli obiettivi legati alla mission aziendale di Marina di Crotone: la creazione del porto turistico. E magari, vedendo gli sviluppi legati al mondo delle crociere, potrà dare il suo contributo intervenendo sugli aspetti che hanno sollevato le polemiche delle scorse settimane.
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