Rossano, Marcianò: “Puntare sui centri storici e rivalutarli”

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Un comune che si rispetti deve mettere al centro delle proprie iniziative i centri storici. Ogni città si riconosce e identifica per il centro storico. Perché è qui il cuore della comunità. Perché è memoria vivente. E perché senza memoria non si può costruire il futuro.

E’ quanto ha spiegato, con la passione, la chiarezza e la visione anche sociale che contraddistinguono sempre le sue parole, l’Arcivescovo di Rossano-Cariati Mons. Santo Marcianò, in occasione della benedizione, per la prima volta nella storia di questo preziosa iniziativa identitaria, dell’XI evento “Le vie dei presepi”, nel centro storico di Rossano. Nell’illuminata Piazza Steri, sabato scorso (10 dicembre) insieme al Vescovo, erano presenti, oltre a numerosi cittadini e consiglieri comunali, anche il consigliere regionale Giuseppe Caputo, l’assessore alla cultura Stella Pizzuti e il Sindaco Giuseppe Antoniotti.

E’ ovvio – ha argomentato Marcianò rivolgendosi ai tanti cittadini e fedeli presenti alla benedizione della Grotta in Piazza Steri – che le città si espandano, ma in tutte, l’indicazione più importante è quella col cerchietto, quella del centro. E cioè del centro storico. Che è il cuore di ogni città. È la memoria vivente. Senza memoria – ha proseguito l’Arcivescovo – non si può costruire il futuro che è fatto di passato e di presente. Se cancelliamo il passato e viviamo il presente con superficialità rischiamo di non avere futuro. Quando si dice futuro – ha aggiunto – diciamo speranza. E futuro e speranza sono possibili soltanto se riusciamo, con onestà ed impegno, a guardare al passato, recuperando tutto ciò che di bello il passato ci ha consegnato.

Dopo aver sottolineato il proprio plauso all’Amministrazione Comunale di Rossano per l’attenzione destinata in modo strategico sul centro storico, Marcianò ha posto l’esigenza di continuare a puntare sulla città alta, rivalutandone sempre di più tessuto, patrimonio e risorse, a partire dai residenti. Un comune che si rispetti – ha aggiunto – deve mettere al centro delle proprie iniziative i centri storici. Facciamoli dunque diventare più belli, valorizziamoli laddove è ancora possibile, inventiamoci iniziative, agevoliamo le vocazioni turistiche dei luoghi, facciamo conoscere i nostri centri storici, anche – ha scandito l’Arcivescovo – attraverso i presepi itineranti per vie, vicoli e palazzi. E’, questa, una tradizione che deve prendere piede e consolidarsi, sollecitando presepi sempre più belli, originali e caratteristici e che esprimano anche dei temi, coinvolgendo sempre di più i cittadini, con particolare attenzione al mondo della Scuola. Si tratta di iniziative – ha proseguito Mons. Marcianò – che arricchiscono il territorio.

Il centro storico di Rossano – ha concluso il Vescovo, ricordando il terremoto del 1908 che ha purtroppo distrutto Reggio e dunque molta parte della città antica sullo Stretto – è una bomboniera, è invidiabile. Quanti vengono a Rossano si innamorano del suo centro storico. Per quel che mi riguarda sono fiero di abitare nella città alta. – Infine un passaggio sulle luminarie, quelle reali e quelle simboliche. Abbiamo bisogno di luci – ha detto Marcianò– perché ci ricordino che non bisogna mai disperare, ma sperare. E la speranza dei cristiani è la luce del mondo.