PD Crotone sulle Ferrovie della Calabria

Crotone Politica

Riceviamo e pubblichiamo comunicato stampa di Antonella Giungata, Enrico D’Ettoris, Maurizio Tricoli – PD Crotone sulla situazione delle Ferrovie in Calabria

È stato solo l’ultimo (almeno in ordine di tempo) dei “regali” che il territorio crotonese si è visto recapitare sotto un albero povero di doni, che ai cittadini “semplici” sta regalando solo una pioggia di tasse e di restrizioni. Il regalo a cui mi riferisco è evidentemente la soppressione del treno per Milano, che penalizza ulteriormente un territorio che rischia così di essere relegato veramente ai margini non solo della Calabria ma dell’Italia.

Condannata all’isolamento non è ovviamente la sola città di Crotone ma l’intero territorio provinciale che si vede costretto, per raggiungere su strada ferrata Milano, ma anche Roma, a ripiegare sulla stazione di Lamezia o a raggiungere addirittura la Puglia. La penalizzazione maggiore ovviamente è quella dei centri della fascia ionica, che godevano di un collegamento diretto con i grandi centri, ma non è da sottolineare neanche il disagio dei centri più interni, costretti ora a cercare altre coincidenze possibili per affrontare viaggi che troppo spesso nella nostra regione somigliano a delle via crucis.

Le logiche di Trenitalia sono chiaramente delle logiche aziendali che impongono di tener conto dell’utenza e dei profitti, ma in questo caso la logica dei profitti rischia di condannare all’isolamento un intero territorio che paga una serie di ritardi anche a causa dell’insufficiente rete infrastrutturale che lo caratterizza. Si, perché se la ferrovia piange, di certo non ridono porto ed aeroporto. Eppure un territorio a vocazione turistica, così come quello crotonese ambisce ad essere, non può fare a meno di collegamenti efficiente da e per i centri più importanti della Penisola. Lo sviluppo di un territorio, e del nostro in particolare, è fortemente legato infatti alla sua infrastrutturazione. È per questo che ci preoccupa il silenzio istituzionale con cui è stata metabolizzata la decisione di Trenitalia, quasi sottovalutando gli effetti negativi che si ripercuoteranno sul nostro territorio.

Ci saremmo aspettati una maggiore autorevolezza nell’ostacolare la scelta di Trenitalia da parte di chi questo territorio dovrebbe tutelarlo, magari avanzando con determinazione proposte alternative e altrettanto valide. Solo una qualità dell’offerta alta, infatti, può garantire maggiore sicurezza, maggiore facilità nei collegamenti e quindi maggiore attrattività del territorio nella sua totalità. Ma in questo caso la qualità dell’offerta è stata considerata superflua. Eppure la posizione della stazione di Crotone poteva lasciar immaginare uno sviluppo diverso! Invece, seppur dotata di un aeroporto e di un porto, l’insufficienza nei collegamenti integrati e nei servizi ne limitano di fatto le prospettive di crescita, così come ha dimostrato la decisione ultima di Trenitalia. Ma la nostra è la regione dei paradossi, e mentre Trenitalia decretava la morte, di fatto, della linea ferroviaria ionica, qualcuno brindava ad un improbabile progetto futuro, quantomeno difficile da realizzare considerata la vitalità (si fa per dire) delle stazioni della fascia ionica! Ma le contraddizioni varcano anche i confini regionali e arrivano fino a Roma dove da più tempo si sente parlare di piano di sviluppo per il Sud e di politiche per il Mezzogiorno. Come suol dirsi, solo parole …

La soppressione del collegamento col capoluogo lombardo avrebbe dovuto seguire ad un potenziamento invece della tratta Crotone – Lamezia, così da rendere il meno complicato e difficoltoso possibile il raggiungimento della prima stazione utile per Milano da parte di tutta quell’utenza che veniva servita dalla stazione pitagorica. Solo in questa logica avremmo potuto comprendere e accettare la decisione di Trenitalia e quella di chi non si è battuto affinché tutto ciò non avvenisse! Così purtroppo non è stato, e quei binari che attraversano la città di Crotone sembrano destinati a diventare una sorta di pezzi di archeologia ferroviaria ?!?! Un’alternativa forse da prendere in considerazione per capire cosa si vuole fare della ferrovia a Crotone.


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