Crisi e mancanza di soldi caratterizzano questo “Natale casalingo”
I soldi scarseggiano e la crisi, di cui si discute continuamente, per strada come sui mass media, si fa sentire anche dal punto di vista psicologico. Così a risentirne sono innanzitutto i cosiddetti "beni di lusso" e tra questi i viaggi. Anche tra chi, dicono gli operatori del turismo, in realtà non avrebbe motivi per non spendere. Così dopo i primi 10 mesi dell'anno positivi per il turismo italiano, con un buon numero di arrivi da Paesi come Brasile, Russia, Stati Uniti, Germania e perfino dalla Cina, la tendenza si è invertita a novembre e nei primi 15 giorni di dicembre. Questo perché in questo periodo a viaggiare in Italia dovrebbero essere tradizionalmente gli italiani, che però non hanno soldi o preferiscono non spenderli in viaggi.
E la preoccupazione degli operatori - che si augurano comunque che Natale e Capodanno non deludano le aspettative "finora non le hanno mai tradite", sottolinea il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca - vanno ai primi mesi del 2012, prima cioé che ripartano le prenotazioni in vista dell'estate. "Il 2011 aveva visto una domanda italiana stagnante - spiega il direttore di Federviaggio, Federazione del turismo organizzato, Alberto Corti - ma erano andati bene gli arrivi da Germania, Austria, Svizzera, Scandinavia, Polonia e Russia. Ma per il 2012 vedo in ribasso sia la componente italiana che quella straniera: a parte Polonia e Russia, tutti gli altri Paesi sono in una fase recessiva". "Le informazioni sulla crisi che arrivano dai mass media e alle quali gli italiani sono molto sensibili, insieme alla chiusura di tutta l'area nord Africana, prima gettonatissima dagli italiani che sceglievano il mare invernale ad una spesa contenuta, hanno ridotto molto i nostri volumi di vendita", ragiona il presidente di Assotravel, Andrea Giannetti. I dati previsionali su chi partirà e chi rimarrà in Italia durante il periodo delle feste natalizie sono, come sempre, non concordanti tra loro. Li unisce però la sensazione comune che il settore viva un momento molto delicato. Per Federalberghi saranno 14,3 milioni gli italiani in vacanza (+0.5% rispetto al 2010) mentre 46 milioni non partiranno e di questi 24 milioni non lo farà per mancanza di soldi (questi ultimi erano stati circa 19 milioni lo scorso anno). Nel complesso però il 75% della popolazione, secondo l'indagine, ammette che l'attuale situazione politico-economica condizionerà i propri consumi turistici non solo per le festività natalizie ma anche nei prossimi mesi. Secondo un'indagine di Confesercenti resa nota oggi, invece, saranno solo 8 milioni gli italiani che faranno un viaggio tra Natale e Capodanno, con tanti italiani che rimarranno a casa. E chi si concederà uno "stacco" invernale, secondo questa ricerca, cercherà più il relax che lo svago.