Sanità: De Nisi polemico con Scopelliti
"Sembrava di assistere a una surreale rappresentazione della Passione, con la sanità vibonese in croce e Scopelliti a fare da Ponzio Pilato". Tranciante il commento del presidente della Provincia Francesco De Nisi, all’indomani della partecipazione alla Conferenza dei sindaci del presidente della Regione e commissario straordinario per l’emergenza sanitaria, Giuseppe Scopelliti.
«Una volta terminata questa sua inutile passerella di Natale, alla maggior parte degli amministratori che hanno partecipato è rimasta la netta sensazione di essere stati presi in giro per l’ennesima volta, con i problemi irrisolti ancora tutti sul tavolo - continua De Nisi -. Il presidente Scopelliti se n’è lavato le mani, attribuendo le responsabilità ai commissari dell’Asp e al ministero dell’Interno, come se lui fosse totalmente estraneo alla programmazione e alla gestione della sanità vibonese. Anzi, in alcuni frangenti è sembrato addirittura accusare apertamente i commissari che reggono l’Azienda sanitaria provinciale di insensibilità verso le problematiche territoriali. Insomma, nessuno dei nodi che attendono soluzione è stato sciolto, a cominciare dalla scadenza imminente dei contratti di lavoro di molti medici che esercitano nell’ospedale di Vibo Valentia, una vera e propria emergenza che da gennaio può paralizzare l’attività del nosocomio e pregiudicare i livelli minimi di assistenza. In particolare, si rischia il blocco del Pronto Soccorso, un’evenienza dalle conseguenze drammatiche che, qualora si verificasse, comporterebbe precise responsabilità per la commissione dell’Asp».
Una bocciatura senza appello quella di De Nisi, - si legge nella nota stampa - che si fa anche portavoce del malcontento crescente nell’opinione pubblica. «I cittadini sono consapevoli della necessità di razionalizzare la spesa e ridurre i costi della sanità calabrese - conclude -, ma non hanno intenzione di rinunciare ai propri diritti in nome di tagli ispirati soltanto da semplici calcoli economici, soprattutto quando vengono perpetrate evidenti sperequazioni tra le diverse province calabresi, con quella vibonese costretta a subire i maggiori disagi e un progressivo smantellamento dei principali presidii sanitari».