Il Sert di Lamezia Terme ha incontrato gli studenti del Liceo Scientifico “Galilei”
“Getting to zero” (arrivare a zero discriminazioni e zero morti Aids correlate entro il 2015) è lo slogan che invita ogni nazione ad attuare azioni di prevenzione, visto che attualmente non esiste una cura definitiva, e che celebra la Giornata internazionale della lotta contro l’Aids, istituita nel 1988 dall’Organizzazione mondiale della sanità e che si tiene a dicembre.
Proprio in occasione di questa ricorrenza il Liceo Scientifico “Galileo Galilei” di Lamezia Terme, in collaborazione con il SERT di Lamezia Terme, diretto dal dr. Giovanni Falvo, dell’ASP di Catanzaro, ha organizzato un convegno dibattito sul tema dell’AIDS, il cui titolo “Abbiamo intenzione di sconfiggerlo” è stato scelto dai ragazzi del liceo. Un’iniziativa di sensibilizzazione e informazione sulla tematica rivolta a tutti gli studenti dell’istituto “Galileo Galilei” e che il SERT porta avanti ormai da anni, anche nelle altre scuole, in collaborazione con la Compagnia dei Carabinieri di Lamezia guidata dal capitano Stefano Bove, che curano l’aspetto della legalità.
L’incontro, che si svolto nella palestra del Liceo Scientifico, ha consentito una riflessione sulla patologia e sulle discriminazioni che le persone ammalate quotidianamente subiscono. A discutere con i ragazzi c’erano qualificate presenze, tra cui il Direttore del SERT di Lamezia Terme dr. Giovanni Falvo dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro, la dr.ssa Teresa Natrella Coordinatrice Centri Informazione e Consulenza (CIC), Patrizia Ventura e Francesca Serratore tirocinanti Scienza dei Servizi sociali Università “Magna Grecia” di Catanzaro, la Professoressa Margherita Primavera vice preside del liceo e la professoressa Lucia La Chimia referente del Liceo Scientifico.
“Abbiamo sentito la necessità di essere presenti non solo negli ambulatori ma anche nelle scuole – ha affermato Giovanni Falvo – i Sert non sono strutture rivolte soltanto ai tossicodipendenti, ma anche a chiunque ha bisogno di informazioni su questo problema". Durante il convegno sono stati distribuiti degli opuscoli, realizzati dalla dr.ssa Teresa Natrella, contenenti informazioni sui comportamenti a rischio e su come prevenire l’AIDS.
“L’iniziativa promossa dall’istituto per sensibilizzare i ragazzi su un tema spesso sottovalutato ma purtroppo reale – ha spiegato la dr.ssa Natrella – è importante per prevenire la malattia in tutti i modi possibili, soprattutto sensibilizzando all’uso del preservativo, l’unico sistema sicuro di prevenzione, dal momento che ogni anno in Italia l’infezione si contrae per l’80% per via sessuale. Purtroppo i dati sulla trasmissione del virus, aggiornati al 31 dicembre 2009, non sono incoraggianti, dal momento che evidenziano in Italia un’incidenza medio-alta di nuove diagnosi di infezione di Hiv. Secondo lo studio del Centro operativo Aids (Coa), pubblicato sul notiziario dell’Istituto superiore sanità, nel periodo 1985-2009 sono state riportate, nelle 17 regioni/province, segnalanti attraverso un sistema di sorveglianza delle nuove diagnosi e che rappresentano il 72,1% della popolazione residente: 45.707 nuove diagnosi di infezione da HIV (32.453 maschi, 13.228 femmine, 26 genere non noto). L’incidenza delle nuove diagnosi ha visto un picco di segnalazioni nel 1987, per poi diminuire fino al 1998 e stabilizzarsi successivamente. Nel 2009 sono state segnalate 2.588 nuove diagnosi, pari a un’incidenza di 6,0 per 100.000 residenti. L’incidenza più bassa è stata osservata in Calabria e quella più alta in Lombardia. Nella maggior parte delle regioni l’incidenza dell’infezione da HIV sembra avere un andamento stabile, in altre sembra essere in aumento, in Puglia ad esempio si è passati da 674 casi del 2001 a 905 nel 2010”. “Nonostante in questi lunghi 30 anni si siano fatto numerose campagne per informare e prevenire l’HIV – ha spiegato la dr.ssa Natrella – la percezione del rischio di contagio è ancora molto bassa, come evidenziato dallo studio Coa secondo cui il 60% nei nuovi infetti ha scoperto di aver contratto la malattia soltanto durante la fase conclamata, ovvero un sieropositivo su 4 non sa di esserlo finchè la malattia si manifesta. Conoscere e prevenire l'Aids è stato un importante convegno per studenti, perché le migliori armi di difesa sono prevenzione e informazione, che restano le parole d’ordine della giornata”.
Il direttore generale Dott. Prof. Gerardo Mancuso ha sottolineato come l’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro “è molto attenta e sensibile a questo particolare argomento, così come è particolarmente attenta ad investire nella prevenzione e nell’informazione: sono queste infatti le migliori cure per sconfiggere le malattie”.