Petilia Policastro, notte delle Geminidi al liceo “Satriani”

Crotone Attualità
Orione

Il Liceo Scientifico “Raffaele Lombardi Satriani” di Petilia Policastro ha organizzato, nei giorni scorsi, in località San Teodoro, la “Notte delle Geminidi, una serata astronomica in concomitanza con il più importante sciame meteorico della stagione invernale.

Le Geminidi, come il nome lascia intuire, si irradiano nei dintorni della costellazione dei Gemelli, uno sciame meteorico abbastanza sottovalutato, sconosciuto alla maggior parte della popolazione, ma che regala uno spettacolo spesso superiore a quello delle più famose Perseidi di metà agosto. Molte delle piogge meteoriche provengono dalle comete, le Geminidi sono diverse, il corpo che le origina non è una cometa ma un oggetto roccioso chiamato 3200 Phaeton, di 5 chilometri di diametro. Ogni tanto la Terra, durante il suo movimento di rivoluzione, va ad infilarsi in banchi di detriti espulsi dall’asteroide, che tagliano l'orbita terrestre. Quando questo avviene, i corpuscoli entrano nella nostra atmosfera ad elevate velocità, comprese tra gli 11.2 e i 72.8 km/s, si incendiano a causa dell'attrito originando le “stelle cadenti”.

Nel corso della serata sono stati osservati diversi corpi celesti: il pianeta Giove, contornato dai quattro satelliti “galileiani, la Luna e “Orione”, la più bella costellazione del cielo invernale. La costellazione di Orione facilmente individuabile perché formata da tre stelle allineate, la cosiddetta “cintura”: Mintaka, Alnilam e Alnitak, sono presenti le “spalle” di Orione formate dalle stelle Betelgeuse (una supergigante rossa) e Bellatrix, inoltre è ben visibile Rigel la stella più luminosa della costellazione (una supergigante blu). “Per i Greci, Orione era figlio di Poseidone, dio del mare. Si narra che egli sull’isola di Chio corteggiò la figlia del re Enopione, suscitandone così l’ira e facendosi accecare. In seguito Orione si diresse da Efesto il quale gli ridiede la vista. il mito di Orione è legato alle Pleadi le sette figlie di Atlante delle quali si innamorò (ammassi di stelle blu, di cui sette più visibili ad occhio nudo). Secondo la tradizione l’ eroe osò offendere la dea della caccia affermando di essere in grado di uccidere qualsiasi animale. Quest’ultima indignata generò uno scorpione che lo punse a morte. Entrambi furono poi portati in cielo ma collocati in punti opposti affinché il velenoso animale non potesse più insidiare il grande cacciatore”. Orione e lo scorpione furono sistemati su lati opposti del cielo, in modo tale che mentre lo Scorpione sorge a est (tipica costellazione “estiva”), Orione fugge sotto l'orizzonte a ovest. «L'infelice Orione teme ancora di essere ferito dal pungiglione velenoso dello scorpione».

Orione, durante lo svolgimento della serata, ci è stato di notevole aiuto per individuare le altre costellazioni, estendendo la linea della Cintura verso sudovest siamo riusciti a trovare Sirio, la stella più luminosa del cielo, che fa parte del Cane Maggiore. Di volgere lo sguardo verso i Gemelli, situati tra il toro e il cancro, che rappresentano, secondo la mitologia, i due fratelli Castore e Polluce, salparono alla ricerca del vello d’oro e furono in seguito eletti protettori dei naviganti.

Ma ciò che veramente ha entusiasmato i partecipanti alla serata è stata la visione delle Geminidi, grazie alla loro luminosità, al cielo terso dei primi freddi e nonostante lo splendore della luna siamo riusciti ad osservare quasi quaranta stelle cadenti in un’ora. Questo spettacolo talmente intenso ci ha fatto dimenticare l’ostile freddo invernale e portare il naso all’insù estasiati; d'altronde come scrive lo scrittore peruviano Sergio Bambarèn nel libro “Il sole e la cometa”: “Hai mai visto una stella cadente? Se la risposta è Si, sai che è uno spettacolo di pochi secondi, ma finché dura, quella stella brilla come nessun altra nel cielo e mentre lo attraversa tutti si fermano con il naso all’insù a guardarla sperando che un desiderio impossibile si avveri”.

L’iniziativa, coordinata da Luigi Concio, docente di scienze naturali, è inserita nelle attività del progetto: “Conoscere il Cielo”, documentata nel sito web: www.scuolaparco.it .