Idv, De Masi: proposta di legge su interventi per combattere la povertà

Calabria Politica
Emilio De Masi

Il Gruppo regionale dell’Idv con il suo Capogruppo Emilio De Masi, ha presentato una proposta di legge su interventi per combattere la povertà ed il disagio sociale attraverso la redistribuzione delle eccedenze alimentari. “Le finalità delle legge da noi proposta- dice De Masi- si basa sul principio secondo cui, secondo noi, la Regione Calabria, nell'ambito delle proprie politiche volte alla concreta attuazione del principio di sussidiarietà, dovrebbe riconoscere, valorizzare e promuovere l'attività di solidarietà e beneficenza svolta dagli enti non profit impegnati nel recupero delle eccedenze alimentari, dalle aziende della grande distribuzione organizzata, della ristorazione collettiva e della produzione, al fine della ridistribuzione ai soggetti che assistono persone in stato di indigenza. Con la presente proposta di legge, la Regione Calabria, nel sostenere politiche finalizzate ad attenuare le condizioni di disagio delle persone e delle famiglie attraverso la raccolta e la distribuzione di generi alimentari, promuove rapporti e accordi tra le aziende del settore alimentare, aziende della grande distribuzione alimentare ed aziende attive nel settore della ristorazione collettiva con le associazioni di volontariato, al fine di assicurare la cessione di beni non più commercializzabili ma sempre commestibili. Dalla valutazione degli impatti generati dalla gestione dell’eccedenza in termini economici, ambientali, sociali e persino nutrizionali, risulta evidente il margine di miglioramento dell’efficienza del sistema alimentare e si deducono i vantaggi diretti per la comunità nel suo complesso. Le organizzazioni che in Calabria- a vario titolo e con diverse finalità - si occupano del recupero delle eccedenze alimentare sono diverse. Ciò che colpisce è che queste organizzazioni sono attive da anni, anche da prima che vi fosse una così viva attenzione mediatica sul settore della lotta allo “spreco”, come invece accade oggi. Esiste, dunque, già un buon livello di virtuosismo e di attenzione verso questo settore. Ciò che forse ancora manca è una precisa direzione politico-organizzativa che sia univoca e in grado di riunire tutti gli attori sotto lo stesso progetto, pur prestando attenzione alle diverse peculiarità e possibilità di ciascuna associazione. Non essendoci cooperazione ed interscambio, si rischiano lacune in alcuni ambiti e sovrapposizioni in altri. Ed in tal senso, si prevede che venga predisposto un piano di informatizzazione che faciliti il raccordo tra aziende ed enti non profit e che serva a questi ultimi come banca dati per avere precisa contezza dell’esistenza in magazzino e programmare azioni coordinate e dirette alla copertura totale dei bisogni. L’eventuale spreco o eccedenza diventa- scrive De Masi- così, ricchezza per quegli enti socio-assistenziali che assistono direttamente chi ha bisogno, in una regione come la nostra segnata, a livelli preoccupanti, dai fenomeni della povertà e del disagio sociale”.