Risposta dei consiglieri regionali De Masi, Giordano e Talarico al segretario regionale Idv Mario Caligiuri
"Da circa due anni i fondi assegnati ai gruppi Consiliari della Regione Calabria sono stati abrogati." Si legge in una nota di Emilio De Masi . "Ci scusiamo per la precisazione, che non è rivolta ai calabresi che ne sono informati, ma al segretario regionale di Idv Mario Caligiuri, che inopinatamente lo ignora o, peggio fa finta di ignorarlo. Avevamo già in passato chiarito le ragioni, tutte tecniche, che ci avevano sconsigliato di cambiare la denominazione del nostro gruppo in seno al Consiglio. Ed in quelle stesse circostanze avevamo già informato dell’avvenuta abrogazione dei fondi il signor Caligiuri. La sua insinuazione dunque è allo stesso tempo malevola e patetica, e questo è l’atteggiamento tipico di chi svolge ruolo politico senza adeguata conoscenza della realtà, equilibrio e responsabilità.
Il piglio moralistico che ancora una volta contraddistingue le sortite di Caligiuri – si legge nella nota - è il miglior contributo all’allontanamento da Idv delle poche persone che ancora vi dovessero credere. Consiglieremmo all’estensore reale delle note che portano la firma di Caligiuri di riflettere un po’ di più prima di indulgere a menzogne tanto clamorose da risultare nocive per il loro autore ufficiale. Il dubbio infatti che non sia stato lo stesso Caligiuri a scrivere il comunicato pubblicato diffuso ieri nasce, più che dalla scarsa inclinazione alla scrittura da parte del nostro, dalla sua recentissima richiesta, rivolta esattamente al nostro gruppo, di potervi collaborare, avendo smesso le funzioni di assessore provinciale, in modo da evitare di tornare al proprio lavoro.
Se la rabbiosa presa di posizione nasce dal mancato riscontro di detta richiesta – concludono i consiglieri -, siamo ancora di più certi di avere scongiurato all’attività del nostro gruppo un contributo che avrebbe finito solo per portarvi nocumento. In ogni caso, questa interlocuzione finisce una volta per tutte qui: offenderemmo l’intelligenza dei calabresi e mortificheremmo le loro complesse aspettative se dovessimo ancora indugiare in un impegno dialettico del tutto estraneo alla domanda di vera politica che da essi proviene.