De Masi, Idv: una proposta di modifica dello statuto regionale sulla tutela dell’infanzia
L’atroce coincidenza, quest’anno, del 23° anniversario dall’approvazione a New York della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, celebrata in tutto il mondo il giorno 20 novembre, con il violento attacco da parte di Israele a Gaza, in cui hanno perso la vita diversi bambini, ha determinato Emilio De Masi, presidente del Gruppo IdV in Consiglio regionale, a depositare, insieme ai colleghi consiglieri Giuseppe Giordano e Domenico Talarico, una proposta di legge di modifica dello Statuto della Regione.
L’iniziativa legislativa, formalmente semplice, è mossa dalla convinzione che sia importante, come già avvenuto in altre regioni nel recente passato, dare un segnale istituzionale positivo di attenzione all’infanzia e all’adolescenza, anche attraverso il recepimento nell’ordinamento regionale, dei principi della Convenzione Onu del 1989.
Quest’ultima rappresentò, e rappresenta ancora oggi, nella misura in cui non ovunque e non sempre, purtroppo, costituisce direttrice sulla quale si muovono le politiche e le azioni degli Stati, delle Regioni, delle Città, una vera e propria rivoluzione. La sfida era ed è, quella di riconoscere il bambino non soltanto come oggetto di tutela ed assistenza, ma anche come soggetto titolare di diritti: civili, politici, economici, sociali e culturali.
Indifferentemente dal posto in cui nasce e cresce.
Eppure, c’è da constatare, che non tutti i bambini e non tutti gli adolescenti sono uguali, né vivono in condizione di uguaglianza, anche all’interno dello stesso Paese. Questione progressivamente rimossa nell’errata e frettolosa considerazione che situazioni simili non riguardassero più le nostre regioni. E invece, la globalizzazione prima, le immigrazioni di massa e la crisi economica poi, costringono a fare i conti con il triste dato secondo il quale un bambino su quattro in Italia è a rischio povertà, con tutto quel che ne consegue. La strada appare in salita, dunque, e percorrerla richiede attenzione e impegno costante.
Ne è convinto Emilio De Masi, primo firmatario della proposta, che ritiene improcrastinabile, da parte delle Istituzioni, l’attuazione di politiche diverse, che pongano i bambini al centro dei percorsi e delle scelte, non semplicemente e specificatamente rispetto alle sole azioni che li riguardano direttamente. Indirizzando, invero, i propri processi verso quella trasformazione, definita da più parti come “unica vera rivoluzione possibile” , della visione “Adultocentrica” del mondo con quella “Bambinocentrica”. Una visione, per definizione, negazione di qualsiasi forma di confusione, di violenza, di persecuzione, di settarismo e di alienazione, proiettata piuttosto a incentivare politiche per l’educazione, dalla scuola alla cultura in senso più lato, politiche ambientali e urbanistiche, ma anche economiche, più attente ai bisogni delle persone e alla tutela di interessi collettivi.
Così, con la modifica allo Statuto, il gruppo regionale IdV si fa promotore dell’introduzione, tra gli obiettivi declinati all’art. 2, verso il raggiungimento dei quali è indirizzata l’azione della Regione, di quello della “promozione e diffusione di una cultura dell’infanzia e dell’adolescenza volta al riconoscimento dei bambini e delle bambine, degli adolescenti e delle adolescenti, come soggetti titolari dei diritti sanciti dalle convenzioni internazionali”.