Comune Crotone: Spanò su referto del collegio dei revisori dei conti

Crotone Politica
Cesare Spanò

“Dal panoramico attico di piazza della Resistenza, da cui il sindaco dirige con sicumera la città di Crotone, mi è giunto un interessante documento: il referto del collegio dei revisori dei conti con cui viene meno ogni dubbio sul livello di scontro raggiunto tra Vallone e l’organo di controllo. Dal basso del mio scantinato (ricordate l’infelice metafora della conferenza di fine anno ?) mi permetto di intervenire sulla vicenda, che ha assunto i contorni di un romanzo a puntate. - È quanto si legge in una nota di Cesare Spanò Capo Gruppo in Consiglio Comunale, a Crotone, della Lista Scopelliti Presidente - Il sindaco ha dunque avviato da tempo un corpo a corpo senza precedenti che lo vede impegnato con i revisori, colpevoli del reato di lesa maestà. Eppure, in uno scenario dominato da un diffuso silenzio e dal crescente asservimento ai potenti in carica, non si può che apprezzare il senso di responsabilità e l’onestà dimostrati dai tre componenti del collegio, che nonostante le pressioni subite hanno avuto la forza di continuare ad operare, guidati da un solo faro: il rispetto delle leggi. Finalmente libero, una volta recisi i lunghi fili che lo manovravano, il primo cittadino sta dando sfogo alla sua arte di governare. E lo fa con un’arroganza che finora era riuscito a celare dietro l’aspetto placido e sornione. Cosa dire altrimenti della lettera che il sindaco ha indirizzato ai revisori il 28.11.2011 richiamandoli al rispetto delle loro funzioni ?

Nella loro relazione - scrive ancora Spanò - i revisori lo ringraziano per la solerte segnalazione, ma si tratta di un evidente quanto fallito tentativo di intimorire l’organo di controllo nell’esercizio delle proprie prerogative. Complimenti, non c’è che dire. Il controllato che indica al controllore ruolo e funzioni è un paradosso davvero inusuale. Purtroppo per Vallone le leggi sono chiare, e di ciò ne sono convinti anche i revisori che ribadiscono l’avvenuta violazione dei vincoli di finanza pubblica, determinata dagli atti amministrativi del 15 dicembre. Nonostante il parere negativo del collegio, nonostante l’aperta contrarietà dei dirigenti di settore, nonostante i nostri richiami, nonostante tutto, Vallone è andato avanti per la sua strada. Peccato che non siamo di fronte alla caparbietà di uno statista di altri tempi. Se infatti difendere le proprie idee è sacrosanto, volere la ragione a tutti i costi è da presuntuosi. Mi auguro che quanto prima la questione sollevata dai revisori venga affrontata in seno al consiglio comunale, per fare chiarezza e dare una risposta alle perplessità sollevate da molti cittadini. Nel frattempo attenderemo con interesse le valutazioni della corte dei conti che, investita della vicenda, saprà giudicare quanto avvenuto. Resta l’amara constatazione di come si continui a sprecare energie e soprattutto tempo su questioni che non hanno alcun ritorno sulla città, lasciando invece irrisolti i problemi che angustiano la vita della comunità e senza avere alcuna capacità di tracciare nuove strade di sviluppo che diano speranza per il futuro. funzioni è un paradosso davvero inusuale.

Purtroppo per Vallone - si legge in conclusione nella nota - le leggi sono chiare, e di ciò ne sono convinti anche i revisori che ribadiscono l’avvenuta violazione dei vincoli di finanza pubblica, determinata dagli atti amministrativi del 15 dicembre. Nonostante il parere negativo del collegio, nonostante l’aperta contrarietà dei dirigenti di settore, nonostante i nostri richiami, nonostante tutto, Vallone è andato avanti per la sua strada. Peccato che non siamo di fronte alla caparbietà di uno statista di altri tempi. Se infatti difendere le proprie idee è sacrosanto, volere la ragione a tutti i costi è da presuntuosi. Mi auguro che quanto prima la questione sollevata dai revisori venga affrontata in seno al consiglio comunale, per fare chiarezza e dare una risposta alle perplessità sollevate da molti cittadini. Nel frattempo attenderemo con interesse le valutazioni della corte dei conti che, investita della vicenda, saprà giudicare quanto avvenuto. Resta l’amara constatazione di come si continui a sprecare energie e soprattutto tempo su questioni che non hanno alcun ritorno sulla città, lasciando invece irrisolti i problemi che angustiano la vita della comunità e senza avere alcuna capacità di tracciare nuove strade di sviluppo che diano speranza per il futuro".



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