Il segretario nazionale dell’Udc Lorenzo Cesa in visita a Cosenza
“È una piccola cosa, ma importante e significativa per la Calabria e per la città di Cosenza”. Il segretario nazionale dell’Unione di Centro Lorenzo Cesa, in visita questo pomeriggio a Palazzo dei Bruzi, è rimasto ammirevolmente colpito dalla mostra allestita al primo piano della casa comunale, interamente dedicata a San Francesco di Paola. Ad accoglierlo, il sindaco Mario Occhiuto insieme al vescovo Monsignor Salvatore Nunnari (che non ha voluto far mancare il suo saluto pur potendo intrattenersi solo brevemente), al senatore Antonio Gentile e al consulente d’arte Enzo Bilotti (moderno mecenate che ha messo a disposizione la maggior parte dei reperti esposti).
Lorenzo Cesa, che prima di recarsi a Lorica per il meeting Udc ha tenuto a fermarsi nel capoluogo bruzio, era accompagnato dai colleghi di partito on. Roberto Occhiuto, on. Mauro Libè (responsabile Enti locali dell’Udc) e dall’on. Michele Trematerra. “La crisi economica nasce da una crisi etica – ha dichiarato Cesa ai giornalisti – in quanto abbiamo smarrito riferimenti fondamentali. Ecco, San Francesco è il Santo che ha girato il mondo e che ha messo al centro della sua azione la solidarietà: un modello per tutti”. Parole lusinghiere Cesa ha poi espresso nei riguardi dell’esecutivo: “L’esempio di Cosenza è molto positivo. State facendo tantissime cose, e lo so perché ho continui contatti con il sindaco Occhiuto che è un sindaco efficiente ed operativo”.
Alla presenza, fra gli altri, del prefetto Raffaele Cannizzaro, del questore della Polizia di Stato Alfredo Anzalone, del comandante provinciale dell’Arma dei carabinieri col. Francesco Ferace, del direttore generale dell’Asp Gianfranco Scarpelli e di diversi assessori del Comune di Cosenza, il sindaco Mario Occhiuto ha spiegato le ragioni di questa collettiva che nelle intenzioni dell’amministrazione potrebbe diventare permanente: “Il 2 giugno ricorreranno i 50 anni dalla proclamazione di San Francesco di Paola come Patrono principale della regione – ha affermato – Il motivo di rendergli omaggio attraverso queste opere è un motivo d’affetto. Quale luogo migliore se non il Palazzo comunale? Volevamo che la sua presenza ci accompagnasse visivamente come testimonianza del Cristianesimo. Oltre a questo, però, l’interesse è caratterizzato anche dal lato artistico delle opere presenti, basti pensare al San Francesco secentesco di Luca Giordano, a quello di Enrico Salfi, di Mimmo Rotella e alle reliquie sacre ritrovate”.
Fra le curiosità da annotare, occorre citare i numerosi “santini” ideati e venerati nel corso dei decenni, e le valige della prima metà del ‘900 che, una volta aperte, ci restituiscono il tempo dell’emigrazione meridionale, con lettere e figurelle attraverso i quali i nostri avi calabresi si affidavano al Santo nel loro viaggio europeo o d’oltreoceano pieno di incognite e di nostalgia per l’amata terra.
Il senatore Antonio Gentile ha rivelato di essere un grande devoto di San Francesco (“sono proprietario di una statua lignea del ‘700 e di un quadro dipinto su pietra di ardesia che metterò a disposizione di questa mostra”) e ha richiamato la lettera pastorale di monsignor Nunnari nel ribadire l’esigenza, oggi più che mai sentita, di ritrovare punti di riferimento, e non solo in politica. Cenni biografici di San Francesco di Paola, infine, sono stati riportati da Enzo Bilotti che ha ricordato come la tela di Rotella nacque su commissione della sua famiglia che non esitò a definirla “San Francesco pop”. Sulla mostra è in preparazione un catalogo.