Operazione Ade a Castrovillari: illecita riscossione di pensioni di persone defunte

Cosenza Cronaca

I finanzieri delle compagnie di Cosenza e Castrovillari in collaborazione con i colleghi del nucleo speciale spesa pubblica e repressione frodi comunitarie, reparto specialistico della Guardia di Finanza, all’esito di una articolata attività di indagine avviata a livello nazionale con la collaborazione dell’Inpdap (istituto nazionale di previdenza dei dipendenti dell’amministrazione pubblica) finalizzata all’individuazione di rapporti pensionistici intestati a persone decedute, ma risultati ancora attivi, hanno scoperto, nell’ambito della Provincia di Cosenza, due posizioni previdenziali che, nonostante il rispettivo titolare fosse deceduto da tempo, continuavano ad essere erogate finendo su conti correnti dedicati.

L’attività ha riguardato migliaia di posizioni sospette i cui dati, a livello centrale, sono stati incrociati e verificati con puntualità per poi essere riversati sul “campo” ai reparti del corpo operante sul territorio nazionale che, di concerto con le rispettive autorità giudiziarie, dopo i necessari riscontri, hanno “tirato le somme”, individuando i conti correnti su cui confluivano gli stipendi non dovuti.
La compagnia di Castrovillari si è imbattuta in una persona che nonostante il proprio familiare, titolare della posizione previdenziale, fosse deceduto da oltre 6 anni è riuscito a tenere all’oscuro l’istituto erogatore facendosi accreditare, su un conto, la pensione.
Una volta smascherato è stato segnalato alla Procura della Repubblica di Castrovillari ed il conto su cui, nel frattempo, sono stati transitati quasi 120.000 euro, frutto dell’indebito arricchimento, è stato sequestrato. Per la compagnia di Cosenza lo scenario è apparso analogo a quello che ha riguardato Castrovillari.

I militari delle Fiamme Gialle hanno individuato il conto corrente di un cosentino deceduto da oltre 10 anni, la cui morte è stata abilmente celata all’Inpdap, l’istituto erogatore, e su cui sono confluite prestazioni non dovute per oltre 175.000 euro. Anche in questo caso l’autorità giudiziaria ne ha disposto il sequestro, mentre sono ancora in corso le indagini per individuare il cointestatario del conto e presunto responsabile della truffa.