Sanità: Centro di Cardio-oncologia di Cosenza, risultati eccellenti
Nel 2011 l’attività del Centro di Cardioncologia dell’UOC di Cardiologia del P.O. Mariano Santo ha registrato risultati eccellenti. Nel Centro sono stati seguiti 81 pazienti ed erogate 441 prestazioni. Per soddisfare le richieste dell’utenza il personale ha eseguito 153 prestazioni oltre il normale orario di servizio, senza alcuna remunerazione. Gli operatori del centro prestano molta attenzione alle esigenze dei pazienti, infatti sono frequenti i contatti, non programmati, che quotidianamente avvengono sia per via telefonica sia per e-mail, allo scopo di assicurare loro una presenza costante.Sono abituali gli incontri con il personale della UOC di Oncologia, per stabilire approcci globali e integrati ai problemi della persona. Il centro è entrato a far parte di uno studio multicentrico nazionale denominato ICOS-ONE (Prevenzione della cardiotossicità di chemioterapia con Antracicline: uno studio multicentrico randomizzato di confronto fra due strategie terapeutiche) coordinato dall’Istituto Europeo Oncologico (IEO) di Milano, che avrà inizio oggi 27 gennaio e al quale parteciperenno i dottori Carmine Carpino, cardiologo responsabile del centro, e il dr. Rosalbino Biamonte, Oncologo.
Lo scopo dell’attivazione di questo centro è stato principalmente quello di mettere a punto un modello organizzativo idoneo a garantire la presa in carico e la tempestività dell’accesso alle prestazioni per i pazienti affetti da patologie neoplastiche in terapia con antracicline, farmaci che possono provocare effetti tossici sul cuore. Il monitoraggio cardiologico di questi pazienti, applicando protocolli avanzati, evita che si instaurino danni cardiaci irreversibili. Tutto questo, oltre a dimostrare la preparazione dello staff dedicato, è di particolare soddisfazione per l’Amministrazione che, nel suo ruolo gestionale, vede premiato il processo di potenziamento delle attività e comincia a collezionare primi risultati che consentono agli assistiti di trovare all’interno delle strutture aziendali risposte adeguate e qualificate ai propri bisogni sanitari.
