Provincia Vibo Valentia convoca consiglio contro abolizione
Il Consiglio provinciale di Vibo Valentia, aderendo alle iniziative anti-abolizione promosse dall’Unione Province d’Italia, si riunirà martedì 31 gennaio, alle ore 16, per discutere e approvare il documento definito recentemente dal coordinamento nazionale dei presidenti dei Consigli provinciali. Nel testo, che sarà sottoposto all’esame e al voto dell’Assemblea, si legge che «le Province richiedono unitariamente alle Regioni di promuovere i ricorsi di fronte alla Corte Costituzionale, per fare dichiarare l’incostituzionalità delle disposizioni contenute nell’art. 23, commi 14 - 21, del decreto legge 201/2011 che violano i principi costituzionali di autonomia e democrazia e sono in contrasto con la forma di stato prevista dal titolo V, parte II, della Costituzione».
E ancora: «Le Province richiedono unitariamente al Governo e al Parlamento di approvare una riforma organica delle istituzioni di governo di area vasta che sia basata sulle seguenti priorità: intervento immediato di razionalizzazione delle Province attraverso la riduzione del numero delle amministrazioni; la razionalizzazione dovrà essere effettuata in ambito regionale, con la previsione di accorpamenti tra Province, mantenendo comunque saldo il principio democratico della rappresentanza dei territori, con organi di governo eletti dai cittadini e non nominati dai partiti. Ridefinizione e razionalizzazione delle funzioni delle Province, in modo da lasciare in capo alle Province esclusivamente le funzioni di area vasta.
Eliminazione di tutti gli enti intermedi strumentali (agenzie, società, consorzi) che svolgono impropriamente funzioni che possono essere esercitate dalle istituzioni democraticamente elette previste dalla Costituzione. Istituzione delle Città metropolitane come enti per il governo integrato delle aree metropolitane. Riordino delle amministrazioni periferiche dello Stato, legato al riordino delle Province. Destinazione dei risparmi conseguiti con il riordino degli enti di area vasta ad un fondo speciale per il rilancio degli investimenti degli enti locali».
Una presa di posizione netta, coordinata a livello nazionale dall’Upi, che fa leva sulle conseguenze che l’abolizione delle Province determinerebbe, messe nero su bianco nel documento oggetto dell’ordine del giorno: meno garanzie democratiche, meno opportunità a chi è più debole, depauperamento dell’identità locale fatta di storia e cultura, allontanamento delle Istituzioni dai cittadini.