Usura in concorso: condanne a San Giovanni in Fiore
Il Tribunale di Cosenza in composizione collegiale - Presidente Giovanni Garofolo, Giudici a latere Giuseppina Ferrucci e Cladia Pingitore – accogliendo la tesi difensiva sostenuta dall'avvocato Ettore Zagarese e dall'avvocato Giuseppe Vena che difendevano le tre parti civili costituite nel processo, unitamente al Pubblico Ministero, ha condannato F.L. 78 anni, M.N. 65 anni e M.L. 31 anni tutti di San Giovanni in Fiore, i primi due alla pena di un anno e 6 mesi di reclusione ed 4 mila euro di multa e M.L. alla pena di 3 anni e 6 mesi di reclusione e mille euro di multa oltre al pagamento delle spese processuali. I tre imputati erano accusati del reato di usura in concorso tra loro, perché dietro il corrispettivo di un prestito di 10 mila euro erogato nel maggio 2002 tramite assegni di 2 mila euro cadauno tratti sul conto corrente di una delle parti offese si facevano consegnare o comunque promettere dal figlio, piccolo imprenditore, e dalle altre due parti offese, prossimi congiunti, interessi usurari pari ad 300 euro alla settimana e, perciò, corrispondenti ad un tasso contrario alla legge calcolato non inferiore al 12%.
All’udienza dibattimentale le parti offese G.S. 46 anni, T. B. 64 anni e G.A. 36 anni, tutte di S. Giovanni in Fiore, si sono costituite parti civili per ottenere il risarcimento del danno morale e materiale patito ed erano assistite e difese dall'avvocato Ettore Zagarese e dall'avvocato Giuseppe Vena, entrambi del Foro di Rossano, che hanno provveduto ad interrogare le parti offese nonché gli agenti che avevano condotto le indagini ed i periti. Durante l’esame delle parti offese, emergeva che la M.C. per le modalità di riscossione delle rate usurarie incorreva anche nel reato di estorsione cosicché il Pubblico Ministero, l' vvocato Ettore Zagarese e l'avvocato Giuseppe Venachiedevano al collegio giudicante di contestare anche quest’ulteriore reato. Al termine dell’istruttoria il collegio invitava le parti processuali alla discussione e l'avvocato Ettore Zagarese e l'avvocato Giuseppe Vena chiedevano di affermare la penale responsabilità degli imputati alle pene di legge nonché a condannare gli stessi a risarcire i danni morali e materiali alle parti offese; tesi accolta dal collegio giudicante che condannò gli imputati penalmente e stabilì una provvisionale di 5 mila euro cadauno per imputato, per una somma complessiva di 15mila euro, nonché di liquidare gli ulteriori danni in separato giudizio civile.
Notizia segnalata da Corrado Rosetta