Crotone: stele egizia riconsegnata dopo 35 anni
È tornata oggi a Crotone dopo 35 anni, la stele egizia che sul finire degli anni Settanta venne ritrovata da un tombarolo per poi finire nella raccolta egizia del museo del Castello Sforzesco di Milano. Si tratta della “Stele di Horo sui coccodrilli”, alta meno di 10 centimetri, utilizzata come talismano contro serpenti, scorpioni e coccodrilli da un viaggiatore egiziano approdato a Crotone tra il 378 ed il 341 avanti Cristo. La stele è stata confiscata dai Carabinieri ed è stata consegnata alla soprintendente ai Beni archeologici della Calabria, Simonetta Bonomi. Come è stato spiegato nella conferenza stampa tenutasi stamani nel museo archeologico crotonese, è particolare il fatto che, per la prima volta, si è ottenuta la confisca di un reperto archeologico non da un museo straniero, come era avvenuta l’anno scorso, con l’Askos riportato sempre a Crotone, ma da un museo nazionale, quello del Castello sforzesco di Milano. Alla conferenza hanno preso parte Domenico Marino, responsabile del museo crotoniate, Roberto Spadea, responsabile del territorio, il comandante del Nucleo Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale regionale capitano Raffaele Giovinazzo, il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Francesco Iacono, il procuratore della Repubblica presso il tribunale di Crotone, Raffaele Mazzotta e la soprintendente ai Beni archeologici della Calabria, Simonetta Bonomi.
La nota del nucleo Tpc dei Carabinieri | Il recupero della “Stele di Horo sui coccodrilli” rappresenta un importante successo nel più generale quadro di contrasto all’illecito mercato di beni culturali archeologici. L’efficace azione dei Carabinieri del Nucleo T.P.C. di Cosenza, sotto il coordinamento del Procuratore della Repubblica di Crotone Raffaele Mazzotta, ha consentito di accertare la provenienza dalla città di Crotone del prezioso reperto archeologico. Più precisamente, le investigazioni hanno permesso di: identificare l’autore dell’impossessamento illecito della “Stele"; accertare che la stessa era stata “scavata”, intorno agli anni 80”, nei pressi dell’Ospedale Civile di Crotone e successivamente venduta in Lombardia. Ne è conseguito il sequestro del bene archeologico nel gennaio del 2011 ed il successivo trasporto in Calabria per i necessari approfondimenti investigativi. Quindi, con il provvedimento di archiviazione, per intervenuta prescrizione del reato della posizione processuale dell’unico indagato, il Giudice delle Indagini Preliminari, presso il Tribunale di Crotone, ha disposto la confisca della “Stele di Horo sui coccodrilli” e la sua collocazione presso il Museo Archeologico di Crotone. Si tratta di un importante recupero che va ad arricchire l’offerta culturale della città di Crotone e di tutta la Calabria. Il Cippo di Horo sui coccodrilli - Epoca Tarda (378 a. C. – XXX dinastia) - è realizzato in basalto scuro, con un’un’altezza di cm. 8,7 ed una
Breve descrizione del bene culturale | Larghezza di cm. 5,1. Sulla faccia anteriore c'è una rappresentazione del Dio Horo fanciullo. Il capo è interamente rasato ad eccezione della parrucca caratteristica dei fanciulli che ricade sulla spalla destra. Il viso è lievemente rovinato. Sulla fronte restano tracce dell'ureo. Gli occhi e le orecchie sono grandi. La parte posteriore della stele è piatta e reca, sulla sommità, una scena in cui alcune divinità adorano una forma composita del sole nascente. Il dio solare è rappresentato come un fanciullo seduto con due teste di ariete, sormontate dalla corona Atef. Al di sotto della scena si trovano quattordici linee di testo geroglifico, orientato da destra a sinistra.