Bruno sul declassamento aeroporto Sant’Anna
"Apprendo con grande stupore dell’annunciata volontà da parte del Governo Monti, attraverso le dichiarazioni rilasciate dal ministro Passera, di voler mettere mano ad una riclassificazione degli aeroporti italiani. Voler “declassare” il S.Anna a scalo “complementare”, e quindi a rischio chiusura, appare inopportuno e fortemente penalizzante per il crotonese. - Comunica una nota di Gianluca Bruno, Vicepresidente Aeroporto S.Anna - Tale scelta, probabilmente dettata dalla freddezza dei numeri, a mio avviso, non si può adottare per aeroporti “sociali” come quello di Crotone che hanno contribuito sin dalla nascita e soprattutto negli ultimi anni a consolidare anche l’economia di un territorio.
L’aeroporto S. Anna ha svolto e svolge il ruolo di collegamento con il resto dell’Italia prima che del mondo ed ha sopperito alle deficienze infrastrutturali ormai ataviche che riguardano la Calabria ma soprattutto il nostro territorio. E’ inconcepibile una simile scelta in quanto farebbe ritornare indietro un territorio storicamente emarginato, abbandonato e sempre martoriato da tagli, mancanza di investimenti concreti, serie occasioni di sviluppo.
Esprimo tutta l’amarezza che una così precipitosa scelta potrebbe avere sull’intero sviluppo territoriale. E’ mia intenzione chiedere il supporto, prima delle Istituzioni territoriali e regionali affinché una simile catastrofe sia scongiurata. - Continua Bruno - Il presidente Scopelliti ed il presidente Zurlo siano, assieme a tutta la nostra rappresentanza territoriale e nazionale, portavoci di questo malessere generale che si è scatenato a seguito delle dichiarazioni del ministro Passera. Giocare sulla freddezza dei numeri non significa dare a tutti gli stessi servizi, la provincia di Crotone, la fascia jonica verrebbero isolati completamente. Ciò comporta sicuramente anche il venir meno dei turisti, quindi posti di lavoro per i nostri concittadini, e il servizio di trasporto aereo per tutto il tessuto produttivo. Portare l’aeroporto ad avere credibilità nel sistema economico nazionale è costato molti sacrifici agli Enti impegnati assiduamente in questa fase di rilancio, consolidamento e crescita. Finora i risultati ci sono stati e le prospettive, anche se con molte difficoltà e tanto impegno di lavoro, sono ottimistiche.
Fermare un processo di crescita significherebbe isolare completamente questo territorio. Pertanto le Istituzioni si attivino affinché tutto ciò non accada. Siamo convinti che in Italia esistano sprechi, ma colpire le piccole realtà che stanno crescendo significa mandare un intero territorio sull’orlo del baratro.
Accolgo positivamente l’intervento del presidente Zurlo nella quale annuncia un Consiglio provinciale aperto su questo tema, segno che l’attenzione non deve calare in quanto è in gioco il futuro del nostro territorio.
Il nostro aeroporto nel contesto regionale calabrese ha un ruolo di collegamento primario rispetto alla mancanza di ulteriori collegamenti infrastrutturali, pertanto non può esser chiuso bensì deve ritenersi quale arteria primaria di collegamento con il resto del mondo. Puntare sull’aeroporto significa non attendere altri 60 anni per realizzare una strada statale che, ahinoi, non vedrà mai la luce per la mancanza di fondi, lentezza burocratica e fasi di realizzazione. - Conclude Bruno - Sviluppare uno scalo aeroportuale significa permettere, avendo una infrastruttura seria come quella del S. Anna, offrire anche ai nostri concittadini servizi che di certo una statale vecchia ed obsoleta nonché una rete ferroviaria quasi inesistente possono di certo offrire."