Commissioni consiliari, le proposte del consigliere Spanò
“Le commissioni consiliari sono divenute terreno di scontro acceso, il rischio è che si trasformino in un pantano politico improduttivo rispetto a quanto ci si aspetta da articolazioni del consiglio comunale il cui scopo è rendere più fluida e concreta l’attività dell’assemblea cittadina. Se alcuni colleghi dell’opposizione contestano l’idoneità della sede, dalla maggioranza anziché dare una risposta si assiste al tentativo di oscurare il funzionamento delle commissioni: esattamente il contrario di quanto la Lista Scopelliti Presidente sostiene con la proposta di modifica al regolamento inoltrata il 9 febbraio 2012”.
Lo sostiene Cesare Spanò, Capo Gruppo al Consiglio Comunale di Crotone per la Lista Scopelliti Presidente che aggiunge come “ancora più svilente è che il prossimo consiglio comunale sia stato convocato per modificare il regolamento delle commissioni senza che la nostra proposta sia stata minimamente vagliata e sottoposta a discussione preventiva all’interno dell’apposita commissione. Normalmente in queste situazioni – prosegue Spanò - ricorrendo a piene mani alla retorica politica, si parla di maggioranza arrogante, impraticabilità democratica, ordine sovvertito. In modo più semplice e diretto preferirei dire che abbiamo a che fare con dilettanti evidentemente allo sbaraglio, componenti di una casta preoccupata di difendere le postazioni raggiunte”.
“E’ per questa ragione che porto a conoscenza dei cittadini la nostra proposta – continua il capogruppo della Lista Scopelliti - nella convinzione che questa vada nella direzione di maggiore efficienza e trasparenza delle commissioni. Le premesse dell’intervento sono fondate su dati di fatto: nel funzionamento delle commissioni si è affermata la prassi di indire convocazioni con elevata frequenza, tanto che i calendari in alcuni casi prevedono sino a 5 sedute settimanali; all’ordine del giorno vengono posti argomenti che potrebbero essere agevolmente accorpati, permettendone la trattazione in una sola seduta; la disponibilità degli atti relativi agli affari iscritti all'ordine del giorno, secondo quanto disciplinato dall’attuale regolamento, è prevista almeno 24 ore prima della riunione, per cui risulta esiguo il tempo a disposizione dei membri delle commissioni per l’opportuna consultazione; ai fini della convocazione, il termine di due giorni liberi prima di quello in cui si tiene l’adunanza non sempre viene rispettato£.
“Ne deriva che – prosegue Spanò - la proliferazione delle sedute delle commissioni determina un aumento dei costi diretti ed indiretti a carico dell’ente; lo svolgimento delle adunanze in orari di chiusura degli uffici comunali comporta maggiori oneri del personale; vi è una scarsa visibilità dell’operato svolto dalle commissioni consiliari, per cui si ravvisa l’opportunità di fornire maggiore informazione ai cittadini”.
“Sulla scorta di quanto esposto, la Lista Scopelliti Presidente ha elaborato un’idea di modifica del Regolamento comunale sul Funzionamento degli Organi di Governo strutturata come segue: si chiede che le convocazioni vengano disposte con avviso da recapitarsi almeno quattro giorni feriali (anziché due) prima di quello in cui si tiene l'adunanza. Si propone poi che le commissioni si riuniscano non oltre due volte a settimana e che le sedute si svolgano preferibilmente durante gli orari di ordinario funzionamento degli uffici comunali. Si ipotizza che gli atti relativi agli affari iscritti all'ordine del giorno siano depositati presso la sede comunale almeno 48 ore (anziché 24) prima della riunione, a disposizione dei membri della Commissione. Si propone che i verbali vengano pubblicati nell’albo pretorio”.
“Mi chiedo – continua Spanò - come sia possibile che il presidente della commissione permanente del regolamento non abbia posto all’ordine del giorno quanto da noi inviato, ed anzi si sia discussa una proposta che non era stata neppure posta all’ordine del giorno. E fatto ancora più sconcertante è che questa proposta sia giunta con una velocità fuori dal comune all’attenzione del consiglio”.
“L’azione intrapresa dal nostro movimento ha una finalità cristallina: riformare il funzionamento delle commissioni affinché ne migliori l’efficienza e, di riflesso, siano in grado di interpretare al meglio le richieste della città. E’ su questo piano che – conclude il capo gruppo - invitiamo ad un sereno dibattito, ma per ora ciò non ci è stato concesso nelle sedi opportune”.