Veleni a Crotone: iniziativa Movimento all’ex stabilimento Pertusola
Ci hanno messo una croce sopra. Questo avranno pensato i movimenti ambientalisti di Crotone, che hanno affisso una serie di croci di legno sul muro di cinta della fabbrica ex Pertusola Sud. Insieme alle croci allo stabilimento, ormai dismesso da anni, è stato affisso uno striscione, che è in sostanza la firma dei promotori dell’iniziativa, il movimento “Crotone è dei crotonesi”, dedicata alle “vittime dell’amianto e dei veleni”. Questa affissione è arrivata pochi giorni dopo il pronunciamento del tribunale civile di Milano, che ha riconosciuto il danno ambientale per 56 milioni di euro al ministero dell’Ambiente, bocciando, invece, un’analoga richiesta da parte della Regione.
Lo stesso movimento, intanto, tramite il suo coordinatore, Pietro Infusino, ha lanciato un nuovo allarme: la Syndial, società controllata dall’Eni, ha commissionato alla Società Deep Sea Technology S.r.l. di Portici (Na), di effettuare indagini geofisiche per lo studio di progettazione della barriera frangiflutti, antistante la ex discarica Farina di Trappeto, con l’utilizzo di un motopontone denominato “Grancevola Rossa”. Per Infusino, molti sono i dubbi su questo ennesimo intervento da parte di Syndial nel territorio, “visto che nessun contributo in merito c’è stato da parte delle istituzioni locali e provinciali parliamo dell’assessore all’ambiente della Provincia di Crotone Ubaldo Prati e del Sindaco della Città di Crotone con delega all’Ambiente Peppino Vallone”.
Crotone è dei crotonesi intende “portare a conoscenza la popolazione l’assenza completa della politica crotonese sui grandi temi che riguardano la salute e l’interesse generale dei cittadini. La cosa che più ci ha sorpresi nello studio dei documenti è stata la doppia ordinanza emessa dalla Capitaneria di porto. Una parte dell’ordinanza n. 8/2012 del 27 febbraio scorso – scrive in una nota il movimento - recitava: vista la nota delle date di esecuzione delle predette operazioni, dal 20 al 28 giugno 2011, della Società Cooperativa Nautilus, (una delle parti modificata sostanzialmente dall’ordinanza successiva) poi abrogata dalla n° 10/2012 dell’ 1 marzo 2012. Certamente su questa modifica vorremmo un po’ di chiarezza nei meriti”. Infine, Crotone è dei crotonesi chiede lumi sul “verbale della riunione del 7 aprile 2011 tenutasi presso gli uffici del Ministero dell’ Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. E i nomi dei nostri politici che ci hanno rappresentato alla su citata riunione. A quanto sembra l’intervento si dovrebbe realizzare nel S.I.N. Il tutto con il silenzio assenso della politica locale e provinciale. Per tutto ciò – conclude il movimento - invitiamo il Prefetto e il Procuratore della Repubblica di Crotone a visionare l’intera documentazione in merito all’intervento”.