Calabresi nel Mondo: presentato “Non è un paese per donne”
Lo scenario del Caffè Letterario di Roma ha fatto da cornice alla presentazione del libro “Non è un paese per donne”, AA. VV. edito da Mondadori. L’evento fortemente voluto dall’Associazione Internazionale Calabresi nel Mondo - aderente all’U.N.A.I.E. e dal suo Presidente Gennaro Maria Amoruso ha visto la collaborazione della Fondazione Marisa Bellisario e la partecipazione di Carla Di Veroli, Assessora alla Cultura e Pari Opportunità del Municipio XI di Roma Capitale, di Domenico Naccari, consigliere delegato alle comunità regionali di Roma Capitale e Presidente della Fondazione C.R.E. e di Franco Narducci, Vicepresidente Commissione Affari Esteri della Camera dei Deputati e Presidente U.N.A.I.E. e di Rossana Scaricabarozzi, responsabile del programma diritti delle donne per Action Aid. Durante la manifestazione si è parlato della nascita di questo libro che ha come obiettivo quello di offrire un’istantanea della condizione femminile negli anni Duemila attraverso la voce di quattordici scrittrici italiane.
Tra queste c’è la calabrese Manuela Iatì, giornalista ed inviata di Sky Tg 24 in Calabria, che ha animato la presentazione romana insieme al moderatore Marco Piccaluga, giornalista e conduttore di Sky Tg 24, nel corso della serata l’attrice calabrese Elena Fonga ha recitato alcuni brani del libro. Nel dibattito si è posto l’accento sul fatto che negli ultimi tempi le tematiche di genere sembrano essere scomparse dall’agenda politica a favore dell’attenzione riservata ai temi scottanti della riforma del mercato del lavoro e del consolidamento dei conti pubblici. Mentre è necessario che quando si affrontano le tematiche del welfare si prevedano spazio e tempi affinché la donna possa esercitare, nel miglior modo possibile, il suo ruolo nella società. Le cifre sono impietose, infatti, nell’avanzatissima Italia c’è parecchio da fare per assicurare una effettiva parità di genere tanto che la pensione delle donne è in media più bassa del 30,5% rispetto a quella degli uomini, mentre sono scarse le politiche in favore delle mamme lavoratrici e si registra ancora una presenza troppo debole delle donne nell’ambito della ricerca e dell’università a fronte di un percentuale di donne laureate del 58% del totale.
Altrettanto allarmante è la tematica dei c.d. licenziamenti in bianco, assunzione con licenziamento incorporato è il ricatto a cui molti datori di lavoro sottopongono tante e tanti dipendenti costretti a pagare un intollerabile prezzo al bisogno di lavoro che da sacrosanto diritto si trasforma così in ricatto. Un cappio che grava sulla vita dei soggetti coinvolti, ridotti ad uno stato di soggezione permanente e destinati a sicuro licenziamento in caso di maternità di una donna o in occasione di una malattia o di un infortunio. In chiusura Loredana Cruciani, Stefania Schipani per l’Associazione Internazionale Calabresi nel Mondo; Luisa Capicotto per Ladies’ Circle Roma e Marika Rossetti per il Movimento Forense hanno raccontato il proprio vissuto di donne impegnate nelle professioni e nel mondo del lavoro ed hanno messo in luce le problematiche femminili nei rispettivi settori di provenienza.