Contraffazione. La GdF di Crotone sequestra 600 capi d’abbigliamento
Guardia di Finanza: Operazione anticontraffazione. Individuata una fabbrica tessile che produceva capi con marchi contraffatti. Sequestrati 600 articoli e denunciate due persone.
Seicento capi di abbigliamento con marchi contraffatti sono stati sequestrati, nei giorni scorsi, dai Baschi Verdi della Compagnia della Guardia di Finanza di Crotone, che li ha individuati abilmente duplicati e realizzati all’interno di un laboratorio tessile di Petilia Policastro. L'operazione di servizio, denominata “Nuvoletta” per il riferimento alla nuvola utilizzata per esprimere il pensiero dei personaggi dei fumetti, è scaturita da una specifica attività di “intelligence” posta in essere dai finanzieri, che ha permesso di portare alla luce il “business illecito” volto alla produzione e commercializzazione di capi contraffatti riproducenti personaggi dei cartoni animati, come Brontolo, Mammolo e Cucciolo dei “Sette Nani” e Puffetta dei “Puffi”, i cui titolari del relativo marchio/diritto d’autore risultavano essere rispettivamente la “Walt Disney” e la “Peyo - IMPS”.
Si tratta di articoli di grande richiamo per i più piccini, tanto da alimentare un fiorente mercato. Quando le Fiamme Gialle sono entrate nell'opificio, il titolare ha tentato di giustificarsi asserendo che i personaggi riprodotti sulle felpe, sulle magliette e sui pantaloni incriminati assomigliavano a quelli della Disney o della Peyo, ma non erano uguali. Gli approfondimenti investigativi hanno però consentito ai militari di rinvenire le attrezzature, le macchine, gli strumenti ed i mezzi occorrenti per la produzione e realizzazione dei capi d’abbigliamento contraffatti. Infatti, sono stati sottoposti a sequestro software, lucidi e 17 cliché che hanno fugato ogni dubbio sulla natura illecita dell’attività produttiva. L’approccio operativo dei finanzieri, peraltro, in conformità alle direttive impartite dal Comando Generale, ha avuto riguardo anche ad altri profili di polizia economico finanziaria.
Nello specifico, i Baschi Verdi hanno riscontrato la presenza di vari soggetti intenti a prestare la propria opera lavorativa nello stabilimento, come la cucitura dei capi d’abbigliamento, facendo ritenere che la produzione venisse svolta in modo sistematico attraverso l’allestimento di mezzi e attività organizzate. In realtà, ben 10 lavoratori su 13 sono risultati irregolari ovvero “in nero”. Le rispettive posizioni sono state oggetto di segnalazione alla competente Direzione Provinciale del Lavoro di Crotone. Lo sviluppo del servizio ha, inoltre, consentito l’individuazione di due negozi del crotonese all’interno dei quali sono stati individuati e sequestrati circa 100 capi di abbigliamento provenienti dalla stessa fabbrica. I responsabili F.F. di anni 49 e B.M. di anni 53 sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Crotone in quanto ritenuti responsabili dei reati di contraffazione marchi e violazione del diritto d’autore.