I Quartieri: Scalzo, i veleni del centrosinistra ed i boat people
"Il clima di questa campagna elettorale per l’elezione del sindaco della città di Catanzaro sta diventando, irresponsabilmente, avvelenata. - Comunica una nota stampa di Alfredo Serrao, presidente de I Quartieri - Quando diciamo irresponsabilmente, intentiamo sottolineare il danno che tutto questo provoca alla politica cosiddetta, ma soprattutto alla città, ai suoi cittadini ed al grado di fiducia che gli stessi riconoscono alle istituzioni!
E’ certo che questa campagna elettorale la si gioca sui programmi, che tuttavia non possono prescindere dalle eredità del passato e da quanto è stato fatto o non fatto… Se “il Sindaco” Sergio Abramo ha dalla sua una storia fatta di impegno e di realizzazioni, l’altro competitor Salvatore Scalzo, ha dalla sua parte i disastri delle gestione Olivo, che si voglia o no, rappresentano la storia ed il passato visibile.
Se ragioniamo sulle evidenze e se tentiamo tutti di salvaguardare il valore della politica, appare macroscopico spostare il dibattito su vicende personali che sono ininfluenti nelle dinamiche della città, per come è ormai diventato inconsistente continuare a domandare ad altri le motivazioni dell’abbandono di Michele Traversa: queste sono e restano una vicenda personale dell’uomo Traversa. - Continua - In questo clima dove il veleno pare essere il collante della coalizione di Scalzo, appare utile ricordare allo stesso che il commissario regionale del PD D’Attorre, ha fotografato Catanzaro affermando che ci sono “vecchi arnesi della politica”, dimenticando che il retroterra di Scalzo è al completo di vecchi arnesi, che hanno un nome ed un cognome e sono protagonisti del clima e dello sfascio della città, basta citarne uno soltanto: Rosario Olivo !
Il passato non si cancella soltanto con un dato anagrafico, per come il futuro non si progetta senza una storia, senza un identità ed un percorso riscontrabile e solo con slogan roboanti nel lessico, ma vuoti nel contenuto.
Proprio gli slogan che la coalizione di Scalzo e lui stesso in persona mettono in bellavista, senza spiegarne il percorso, gli attori, le comparse, ma soprattutto i registi, che sono e restano gli stessi che hanno dilapidato un patrimonio della città, ma che oggi dimentichi chiamano nei loro blog “scillipoti” i vari Mancuso, Cassala, Lacava e Rolli, imbarcandoli da una parte e dileggiandoli dall’altra. - Conclude la nota - La politica non può essere solo terreno di delazione e di offesa, non è un laboratorio di cavie, ma resta, almeno per noi, onestà intellettuale e coraggio di metterci la faccia e di saper proporre e rischiare per un progetto e per un idea. Tutt’altro invece è quello che registriamo dal fronte del centro sinistra: dove c’è e resta una bella foto fresca e giovanile nella quale però, per un oggettiva opportunità, non si vede lo sfondo!"
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