I Quartieri, la politica ritorni a pensare
"Con la proclamazione degli eletti al Consiglio Comunale di Catanzaro, oggi l’amministrazione municipale assume la sua connotazione politica e la nostra città ritorna ad essere normale. - Comunica una nota stampa di Alfredo Serrao, presidente de I Quartieri - A margine di tutto questo una riflessione politica oggi la possiamo fare, perché a bocce ferme, lontani da speculazioni o da manifestazioni grilleggianti, oggi ci si rende conto che bisogna amministrare e che, quello che si presenta, è un disastro annunciato che preoccupa e richiede senso di responsabilità su tutti i fronti.
Su questa preoccupazione, che pochi illuminati sul piano politico hanno condiviso con noi, già nello scorso mese di Dicembre, fummo i primi a lanciare come candidato sindaco il nome di Sergio Abramo, per la sua indiscussa capacità e perché la nostra città doveva riagganciarsi ad una persona che, a torto oppure a ragione, rappresentava una buona amministrazione ed un valore aggiunto, anche sul piano emozionale, per i cittadini catanzaresi.
Se questo è stato il primo passo epocale, perché in parte la scelta è tornata alla pubblica opinione, condivisa dalla Pdl nelle sue accezioni più sensibili, oggi riproporre una visione della politica rissosa ed in parte orfana, - continua - ci sembra un delitto consumato sulla città, che già peraltro sta scontando quello che altri, il Pd, l’Udc e spezzoni parlamentari alimentano nei livelli romani, facendoci apparire e facendo apparire anche loro come una comunità ad alto tasso tossico…tendente al mafioso !
Già Catanzaro è una città che deve ritornare a correre, che deve ritornare ad essere esempio anche e soprattutto sul piano della politica. Quella che deve ritornare a pensare, comprendere e parlare ai cittadini, recuperando un rapporto di autenticità smarrito nel tempo ed oggi infangato da violenti arancioni e da quanti, sbagliando, si sentono esclusi.
Mai nessuno sarà escluso se la politica ritorna ad essere comprensione, dialogo ed alla fine sintesi su un bene comune e, non soltanto, scontro su una dialettica monocorde, superata e francamente poco interessante, che si limita a disquisire sull’arcobaleno di una giunta comunale e non propone invero motivi di slancio.
E’ proprio questo il secondo passo che la politica deve saper recitare nella città di Catanzaro, dove Abramo non è e non può essere visto semplicemente come un tecnico, considerato che anche lui è un politico, ma ugualmente sempre Abramo deve cominciare a ripensare il modo di approccio, rivalutando, nei tempi e nei modi, le originalità e le autenticità che sono state la discriminante della sua campagna elettorale e che, come lui, restano un patrimonio spendibile per questa città. - Conclude la nota - Una città che deve ricominciare a confrontarsi, che deve ritornare ad essere patrimonio dei cittadini attraverso la politica e che sappia (r)interrogarsi sul suo futuro, mettendo all’angolo il terrorismo verbale di qualcuno e la (bi)locazione parentale delle poltrone !
Questa è la città che vogliamo costruire con una politica pensante, fatta di uomini e di cervelli e non solo di master e medaglieri e che, il Sergio Abramo della prima ora, modesto e comunicativo, insieme a noi ed insieme ai cittadini può riscoprire, come valore e come patrimonio di una collettività."