Chiusura Ufficio Postale a Curinga: Cgil, è una vergogna
La CGIL unitamente allo SPI - Sindacato Pensionati ed alla SLC - Sindacato della Comunicazione denuncia la gravissima situazione che si è creata nel centro di Curinga a seguito della chiusura dell'ufficio postale. Dal 12 febbraio scorso la clientela è priva di un servizio essenziale e per effettuare qualsiasi operazione, anche il ritiro della corrispondenza non recapitata dai 5 portalettere, è costretta a portarsi alle Poste di Acconia distante 7 Km ed aspettare una lunghissima fila, fuori sul marciapiede, visto che le stesse presentano dei locali non sufficienti già per la propria utenza.
“È una vera e propria vergogna, - scrivono in una nota il Segretario CGIL G. Valentino, il Segretario SPI CGIL G. Dattilo e il Segretario SLC CGIL C. Merante di Catanzaro - le Poste non possono offendere una popolazione di 6.700 abitanti, scaricando le loro responsabilità. L'ufficio di Curinga era inidoneo da anni e nessuna delle istituzioni si è mossa per tempo. La SLC negli anni passati più volte si è rivolta alla Filiale segnalando i pericoli ed i rischi per il personale e per la clientela. Se oggi si è chiuso l'ufficio interrompendo di fatto l'erogazione di un servizio essenziale la colpa è tutta delle Poste, ma a pagare sono i clienti e soprattutto gli anziani ed i disoccupati, in altre parole le categorie più deboli. Non è sufficiente che si ricerchi nuovi locali e che si esaminino offerte fatte da privati o dalla stessa Amministrazione Comunale. La popolazione è stanca, paga le tasse ed oggi non è libera di utilizzare i suoi soldi.
Infatti, - si legge ancora - molti sono costretti a spostarsi con mezzi di trasporto di fortuna o ad aspettare qualcuno che li accompagni nella frazione di Acconia per prelevare dal loro libretto o conto corrente. La gente è molto ma molto arrabbiata, il commercio è in crisi, le petizioni rivolte alle Associazioni, ai Partiti, e alle OO.SS. non si contano più. Le Scriventi, ritenendo la situazione non più tollerabile, prima che la stessa sfoci in manifestazioni di piazza, chiedono agli organi in indirizzo di intervenire per risolvere l'annoso problema e nel frattempo chiedono l'immediata installazione di un ufficio postale mobile”.
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