Azione popolare, Silvano Moffa regolamenta i rapporti tra editori e giornalisti
"Il coordinamento calabrese del movimento Azione Popolare, che fa capo al gruppo Popolo e Territorio dell’on. Silvano Moffa, Presidente della Commissione Lavoro Pubblico e Privato della Camera dei Deputati, nelle persone di Giuseppe Mazzullo, Filippo Capellupo e Giuseppe Apostoliti, si congratula con il suo presidente nazionale per essere riuscito in questi giorni a portare in dirittura d'arrivo il disegno di legge che promuove l'equità retributiva di tutti i collaboratori che operano nell'ambito giornalistico. - Comunica una nota stampa del movimento - “Siamo felici di registrare ancora un successo dell'on. Silvano Moffa – si legge nella nota – che mette fine alla vergogna di un sistema che troppo spesso richiede agli altri il rispetto dei diritti e della legalità, per poi dimenticarsi troppo facilmente di quelli dei propri appartenenti.
Non appena martedì prossimo, questo disegno di legge sarà approvato in sede legislativa, ovvero presso la Commissione Cultura della Camera, si potrà finalmente pretendere dagli editori di garantire il rispetto dei requisiti minimi stabiliti. Chi non sarà in regola con i parametri richiesti dalla legge, non potrà accedere a qualsiasi contributo pubblico in favore dell'editoria”. Purtroppo, migliaia di giovani giornalisti che si avvicinano alla professione lavorando nelle redazioni o come corrispondenti, si ritrovano nella maggior parte dei casi ad accettare piccoli compensi e a lavorare senza essere liberi da condizionamenti. Non appena sarà approvata, questa legge potrà garantire maggiore tutela e una più equa retribuzione a tutti quei collaboratori delle testate giornalistiche che oggi si ritrovano sottopagati e non rispettati nella loro dignità lavorativa. A tal proposito, in chiusura della nota, si riporta una dichiarazione dell'on. Silvano Moffa: “Basta riempirsi la bocca sulla difesa della dignità personale e lavorativa di ogni individuo. Grazie a questa legge, d'ora innanzi, sarà stabilito un criterio per il compenso degli articoli, che dovrà essere adeguato al livello di contributo che a vario titolo viene elargito dallo Stato. Il fondo per l'editoria non può essere garantito solo a monte, ma deve prevedere soprattutto le giuste garanzie per i giornalisti”. Finalmente si farà un pò di chiarezza anche nel dorato mondo dell'editoria e del giornalismo."