Intervento di Carlo Salatino su città unica
"I timidi segnali di ripresa del dibattito sull’area urbana sono da accogliere positivamente specie quando, in molti, si chiedono che fine abbia fatto il progetto della grande città. - Comunica una nota del coordinatore di Alleanza per l'Italia Cosenza - In merito appare del tutto rispettabile l’opinione secondo la quale l’area urbana si costruisce con i fatti, anche se, si potrebbe obiettare, le singole opere, che si tratti della metro o del nuovo ospedale, sono altra cosa dal costruire, organicamente, la grande città, un tema spesso strumentalizzato (campagna elettorale di Castrolibero del 2003) e che oggi, di fatto, sembra scomparso dall’agenda politica locale.
La cosa appare ancora più inspiegabile nel momento in cui la dote culturale e politica che i Sindaci dei comuni interessati si portano dietro rappresenta un valore aggiunto non trascurabile per affrontare concretamente la questione.
Infatti, mentre Cosenza è amministrata da un Sindaco architetto ed urbanista e quindi proteso, naturalmente, verso la visione futura del territorio, a Rende governa un Sindaco che ha abbattuto il vincolo della cittadinanza avendo vissuto e operato politicamente nella città dei bruzi. - Continua Salatino - Nel contempo Castrolibero ha un Primo Cittadino che, in quanto Presidente del Consiglio Provinciale, è portatore di una visione istituzionale ed amministrativa che supera i confini municipali.
In fine il Sindaco di Montalto Uffugo, che spesso ha lamentato di essere tenuto ai margini, rivendica con forza, e giustamente, il diritto di partecipare.
C’è poi l’Università, che non è un mondo a parte e potrebbe rappresentare un valido collante con il quale saldare le varie parti della città unica. E’ insomma un momento favorevole per puntare, ad esempio, alla costituzione di quell’ Unione dei Comuni già indicata come il primo step verso la grande città.
Un momento favorevole dal punto di vista istituzionale, ma anche sociale, visto che i cittadini dei quattro comuni si sentono ormai parte di una unica grande realtà urbana, senza steccati. Cittadini che potrebbero essere chiamati a esprimersi con l’indizione di un referendum consultivo.
Un momento propizio che, però, non registra passi concreti di costruzione della grande città: nessuno strumento di pianificazione condivisa è in cantiere; nessuna gestione sovracomunale di servizi (smaltimento dei rifiuti, sistema dei trasporti locali); musei e stagioni culturali, indipendenti l’una dalle altre.
Ma se è questa la chiave di lettura, e non è detto che non possa essere quella giusta, lo si dica con chiarezza: la città unica non conviene; la ricchezza del territorio sta nelle municipalità e, perché no, nella sana competizione tra campanili; i confini sono inviolabili; di contro il peso di una realtà urbana di 200.000 abitanti è poca cosa. - Conclude la nota - Si ammetta che anni e anni di confronti e di progetti sono stati inutile esercitazione intellettuale, funzionale alle strategie politiche del momento. Insomma si passi, in sintonia con quanto accade nel Paese, ad un’azione politica pragmatica e non più incline alle chiacchiere vacue e dispendiose. Un argomento strategico questo della città unica che sarò lieto, quanto prima, di portare nell’organismo politico che coordino."