Truffa nel catanzarese, tre persone rinviate a giudizio
Sono state rinviate a giudizio le tre persone coinvolte nell'inchiesta della Procura della Repubblica di Catanzaro relativa ad un presunta truffa ai danni dello Stato realizzata grazie alla Legge 488 ed alla società "Ready Spa" di Squillace Lido. Si tratta del legale rappresentante della società, Luigi Sinopoli, 68 anni, del geometra che ha firmato la relazione esplicativa degli investimenti realizzati, Pietro Antonio Abruzzo, 55 anni, e del titolare della ditta che avrebbe emesso le fatture fittizie per realizzare la truffa, Giuseppantonio Staglianò, 67 anni.
Tutti oggi, al termine dell'udienza preliminare, sono stati mandati dal giudice Assunta Maiore al processo che avrà inizio il 6 luglio davanti al tribunale di Catanzaro. L'inchiesta che ha portato i tre indagati in aula e' venuta alla luce lo scorso luglio, quando il Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Catanzaro ha sequestrato beni per oltre 800.000 euro alla Ready spa, operante nel settore della fabbricazione di prodotti di calcestruzzo, beneficiaria di cospicue agevolazioni comunitarie, cofinanziate con risorse nazionali, ai sensi della legge 488/92. Secondo quanto contestato, attraverso la societa' incriminata, il suo rappresentante legale e le altre persone finite nell'inchiesta si sarebbero rese a vario titolo responsabili dei reati di truffa aggravata a danno dello Stato e dell'Unione Europea, falso, emissione ed utilizzo di fatture per operazioni economiche inesistenti nonche' di abusivismo edilizio.
La condotta fraudolenta sarebbe stata posta in essere grazie a documenti fasulli predisposti ad hoc per comprovare il regolare pagamento delle fatture necessarie ad ottenere l'erogazione delle singole quote di contributo pubblico nonche' attraverso la presentazione di documentazione sempre rigorosamente fasulla attestante la regolarita' edilizia della struttura oggetto di finanziamento.