Il consigliere dell’Idv Giancarlo Scarpelli: non dimentichiamoci dell’emergenza abitativa delle nuove generazioni
"La questione “Piano Casa” è stata oggetto di discussione dello scorso Consiglio Comunale del Comune di Rende del 13.04.2012. Con delibera consiliare, infatti, il Comune di Rende ha inteso approvare le soluzioni individuate dall’Amministrazione per tutelare l’ambiente e la qualità urbana del territorio, minimizzando e limitando gli interventi previsti dalla legge regionale nr. 7 del 10 febbraio 2012 che potrebbero stravolgere l’assetto urbano della città. - Comunica una nota stampa del consigliere Idv Scarpelli - Senza voler mettere in discussione le ottime soluzioni individuate dalla giunta ed approvate dallo scorso consiglio comunale per limitare gli effetti devastanti che possono scaturire dall’applicazione della legge regionale nr.7 del 2012, non a caso impugnata dal Governo Monti davanti alla Corte Costituzionale, il Consigliere IDV Giancarlo Scarpelli, ha inteso appellarsi in occasione dell'ultima seduta del Consiglio Comunale all'intero civico consesso, affinchè oltre alle limitazioni congegnate dalla Giunta comunale, il Consiglio stesso si facesse “carico” anche di un meccanismo che prevedesse in quelle zone in cui sarà consentito l’aumento dei volumi edificatori ai privati, anche un previo riconoscimento di una “contropartita certa” di alloggi di edilizia sociale e a canone agevolato, così da contemperare e controbilanciare gl’interessi dei “privati” con quelli dei cittadini meno abbienti;
Con l’approvazione del cd. Piano Casa approvato dal Governo Berlusconi ed avallato poi dalla Giunta Scopelliti con l'approvazione del Piano Casa 2 viene, infatti, eliminata sia la percentuale minima del 60% delle abitazioni realizzate nel piano da destinare all’affitto a canone convenzionato, sia qualsiasi riferimento alla locazione; evidenziando la reale intenzione che è quella di portare soccorso ad un mercato della compravendita oggi in crisi.
Si prevede, inoltre, la concessione di un aumento dei volumi edificatori ai privati senza alcuna contropartita certa di alloggi di edilizia sociale e a canone agevolato, con un sostanziale regalo alla speculazione. - Continua - Non si chiarisce, che i proventi delle dismissioni debbano essere reimpegnati esclusivamente in Housing Sociale e se ne ipotizza l’uso per favorire la realizzazione di alloggi per il mercato della compravendita.
Non vengono, infine, stabilite garanzie per il proseguimento della locazione per quegli assegnatari del patrimonio pubblico che non potessero acquistare;
In particolare durante l’intervento alla seduta del consiglio comunale del 13.04.2012, il consigliere comunale Scarpelli si è soffermato sulla possibilità, contemplata dall’Art. 8 bis della Legga Regionale nr. 7 del 10 febbraio 2012, sulla possibilità per i comuni di procedere con deliberazione del Consiglio comunale all’approvazione di programmi costruttivi per l'edilizia sociale attraverso il reperimento di aree nell'ambito dei piani e programmi attuativi di iniziativa pubblica o privata, ancorché decaduti, con esclusione dei piani per gli insediamenti produttivi”.
Tali sconcertanti dati purtroppo, certamente non aiutano le nuove Generazioni del sud ed in particolare della Calabria a reagire forse, alla più grave crisi occupazionale che la storia della Regione abbia MAI conosciuto. Per investire sulle nuove generazioni, infatti, contribuendo a completare la transizione verso l’età adulta, è necessario rilanciare una politica abitativa, fornendo risposte a differenti domande sociali. La permanenza prolungata in famiglia è uno dei principali problemi per i giovani, che incontrano sempre maggiori difficoltà nel percorso di realizzazione della propria autonomia sociale, soprattutto a causa di fattori economici, in particolare l’accesso al mercato del lavoro e, appunto, al mercato abitativo. Il fenomeno riguarda, a livello nazionale, oltre 7 milioni di persone dai 18 ai 39 anni, la metà dei quali evidenzia problemi derivanti da situazioni lavorative precarie o dalla mancanza di risorse finanziarie che permettono l’accesso al mercato abitativo. - Conclude la nota - Sarebbe opportuno, pertanto, ad avviso del consigliere comunale Scarpelli, contemplare da subito in tutte le deliberazioni dei Consigli Comunali dei vari comuni della Calabria che da quì a breve dovranno esprimersi sull'entrata in vigore del cd. Piano Casa 2, oltre alle limitazioni che il Comune di Rende ha inteso introdurre agl’interventi previsti dal Piano Casa, anche il rinnovo dei contratti di locazione successivi all’entrata in vigore del cd. Piano Casa Regionale e che si auspica, dovranno essere in linea con le disposizioni contemplate dall’art. 2 comma 3 Legge 9/12/1998 n. 431 disciplinante appunto le “locazioni ed il rilascio degli immobili adibiti ad uso abitativo”; così da provare quanto meno ad alleviare un “emergenza giovanile” di cui nessuno in Italia sembra volersene accorgere!!!"