Arte: in mostra le “Restituzioni 2001-2011” del Nucleo Tpc
Tredici opere per testimoniare e valorizzare il lavoro svolto dai Carabinieri del nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Cosenza nel corso degli ultimi dieci anni di attività. “Restituzioni 2001-2011” raccoglie opere d’arte uniche restituite alla collettività, che mostrano il rilevante patrimonio culturale ed artistico della nostra terra. In occasione della XIV Settimana della cultura, a Palazzo Arnone il pubblico potrà ammirare opere ecclesiastiche, archeologiche e librarie di grande pregio e valore. La mostra sarà aperta fino al 6 maggio. L’esposizione è a cura del soprintendente per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria, Fabio De Chirico, mentre il progetto scientifico è di Francesca Cannataro e Valentina Cosco.
LE OPERE: la Madonna in trono con Bambino di Pietro Negroni, ritrovata durante un sopralluogo nel comune di Fiumefreddo Bruzio; il Compianto sul Cristo morto e l'Ecce Homo. Le tre opere Natura morta con Pavone e tacchino, Minerva e Venere e la Fuga in Egitto, trafugate nell'abitazione del barone Sanseverino furono in seguito recuperate e restituite. La Madonna del Riposo del Pascaletti, testimonia la storia del recupero di un’opera incautamente assegnata a un restauratore che aveva prolungato, senza le dovute autorizzazioni, per oltre un decennio i lavori sul dipinto, tanto che alla fine se ne erano perse le tracce. La Pisside “del pellicano”, recuperate e riconsegnata alla città di Gioiosa Ionica, è l'esempio di come spesso un bene culturale di natura ecclesiale, venga considerato di proprietà della parrocchia e non della collettività; l'allora parroco si trovò a vendere l'opera dichiarando in seguito di averlo fatto a scopi benefici. La Stele di Horo sui coccodrilli, alla quale si è giunti partendo dall'analisi di un'inchiesta giornalistica. Ed ancora l'Askos bronzeo e l’Anfora calcidese con cavalcata di giovani, proveniente dalla nota collezionista Shelby Wight e restituita al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria nel 2009. In fine le due cinquecentine del Quattromani e del Muret: la Philosophia di Bernardino Telesio e l’Hymnorum Sacrorum Liber, due preziosi volumi a stampa sottratti alla Biblioteca Civica di Cosenza.