Catanzaro Lido, Pd: si ricostruisce il partito dagli iscritti

Catanzaro Politica

Dalla notizie stampa di stamane e da quanto i boatos da giorni vanno ripetendo, si susseguirebbero riunioni di capi corrente e maggiorenti del Pd, alle quali partecipa il commissario, che avrebbero lo scopo di predisporre termini e modi di spartizione delle quote per il congresso regionale. - Comunica una nota stampa di Antonio Tarantino, del Pd di Catanzaro Lido - E’ strano immaginare che il futuro del Pd calabrese possa coincidere con il destino degli eletti, dimenticando che il perverso rapporto tra eletti e partito ci ha portati alla catastrofe di Caposuvero, alla sconfitta alle regionali ed al commissariamento che doveva essere il rimedio, ma che se dovesse continuare in questo maldestro modo, rischia di essere un male irreversibile, vista l’antipolitica che monta nel Paese.

Il Pd, dopo due anni di commissariamento, non può fallire il vero, mi auguro, congresso costitutivo calabrese, visto che il precedente aveva scelto i gruppi dirigenti in base alle tessere che ogni capo bastone possedeva. Ne sono prova la fine fatta dai segretari provinciali di Catanzaro, Cosenza e Reggio Cal. Per evitare il ripetersi degli errori ed orrori del passato non si può partire celebrando prima il congresso regionale. Chi e con quali metodi democratici sceglie la platea congressuale? La credibilità del partito nuovo, si gioca per intero su due fronti che devono essere nettissimi. Uno: costruire una proposta politica(progetto Calabria), discussa, condivisa ed approvata nei circoli dagli iscritti nella quale siano chiari idee e progetti realizzabili. Due: ricostruire se stesso eleggendo nei congressi, partendo da quelli di circolo per arrivare al regionale, così come ha “categoricamente” sostenuto D’Attorre nell’assemblea dei coordinatori di circolo della provincia di Catanzaro, gruppi dirigenti che siano espressione del “partito nuovo”, con una netta rottura con il passato. - Continua la nota - L’interrogativo che io mi pongo è perché e per quali alchimie D’Attorre ha cambiato idea, all’assemblea di Cosenza, sul percorso congressuale? Dopo Bersani e la direzione nazionale, anche D’Alema ha “benedetto” con parole inequivocabili sulle responsabilità della vecchia classe dirigente del Pd calabrese, la candidatura di Salvatore Scalzo a Catanzaro, avamposto di una nuova e credibile proposta di rinnovamento in grado di ridare speranza ad una regione che non può più essere governata da Scopelliti, ormai al declino politico, che a prescindere dalle vicende giudiziarie, ha fallito la sfida del governo.

Non possiamo dimenticare che il “lascito” negativo della sconfitta delle regionali 2010 è ancora in larga misura presente nei limiti e nei difetti dell’azione politica del Pd, a cominciare dalla inadeguata costruzione di una netta opposizione alla regione, tante leggi bocciate dal Governo, e dalla ancora non aperta battaglia che dovremmo fare per lo scioglimento del consiglio regionale che non ha più nulla da dare ai calabresi. Se dovesse ripetersi lo stesso schema, ed alcuni segnali già si vedono, nel quale si auto conservano gli attuali eletti e si snoda la trattativa sulla formazione delle liste di Camera e Senato sarà difficile costruire percorsi unitari che non potranno essere ovattati né da mediazioni correntizie né dal decisionismo del commissario. In questi giorni di impegno, per me esclusivo, per la campagna elettorale a Catanzaro, forse alcuni, per me sono sempre troppi, stanno pensando di disegnare di nascosto i destini di pochi intimi per future “sistemazioni” mentre fortissima, ed io dico legittima, è la ripulsa che gli italiani hanno nei confronti dei partiti, che continuano con i rituali della vecchia politica a riprodurre se stessi per mantenere privilegi e rendite di posizione. - Conclude la nota - Ciò, se non è più possibile nel Paese, è assolutamente improponibile in Calabria. Faccio appello a tutti gli iscritti e militanti di vigilare sull’intero percorso congressuale che non può essere affidato a vecchi stregoni che ancora immaginano di potersi ritagliare un permanente ed immobile futuro colpendo al cuore, ancora una volta il Pd, ed anche la speranza che in Calabria stiamo tentando di far riemergere nella nostra gente. La storia non ce lo perdonerebbe."