V giornata ferrovie dimenticate. Viaggio sulle orme di Gissing
Nel mese di novembre 1897 lo scrittore inglese e viaggiatore del Grand Tour, George Gissing, si avventurava in Calabria, desideroso di visitare le antiche terre della Magna Graecia, percorrendo in treno tutta la linea jonica, da Taranto a Reggio Calabria, con alcune soste a Metaponto, Crotone, Catanzaro-Squillace.
"A noi, abitanti del litorale jonico, nel XXI secolo viene negata la possibilità di viaggiare su linea ferrata, per mancanza di mezzi di linea nei giorni festivi. È quanto avvenuto - scrive Teresa Liguori presidennte sezione Crotone di Italia Nostra - domenica 22 aprile 2012, in occasione della V Giornata delle Ferrovie Dimenticate, organizzata da Italia Nostra Crotone, Trebisacce con l’adesione del CR Calabria. Arrivati in autobus alla mèta, l’antica stazione di Sibari (1869), è stata “scoperta” la targa dedicata a Garibaldi ed a G.Gissing, che da quel luogo erano transitati, rispettivamente nel 1882 e nel 1897.
Nell’occasione, è stato letto un brano significativo del capitolo dedicato da George Gissing al viaggio, tratto dal libro "By The Jonian Sea"(Lungo le Rive dello Jonio) e ribadita la proposta di fruizione della linea ferrata con dei treni navetta, possibilmente di nuova generazione, come il Minuetto a trazione diesel. Treni che dovrebbero essere acquistati dall’Ente Regione Calabria, come hanno fatto in questo periodo le Regioni Toscana, Lazio ed Emilia Romagna. Lo spettacolo dello scalo sibarita è davvero desolante. Pur essendo stati completati costosi lavori di elettrificazione, non sono affatto utilizzati dai pochissimi treni in transito per la tratta Cosenza e Taranto. Nonostante l’investimento di ingenti somme di denaro pubblico per lavori di restauro ed ammodernamento dello scalo sibarita, lo stesso è diventato un vuoto a perdere, un fantasma.
Davanti a questi sprechi di risorse pubbliche, Italia Nostra - continua Liguori - chiede che gli investimenti siano finalizzati piuttosto alla riorganizzazione ed al potenziamento dell’intera tratta da Reggio Calabria a Taranto, anche per una fruizione turistico-culturale dei siti archeologici della Magna Grecia da parte di gruppi organizzati/visite scolastiche. Se la Regione deciderà finalmente di investire risorse nell’ammodernamento del materiale rotabile, ormai obsoleto, si potrebbero utilizzare questi treni-navetta, denominati “Sulle Rive del marJonio”, così da facilitare i collegamenti fra le tre regioni, attualmente impossibili, ed arrivare a completare il famoso progetto infrastrutturale del corridoio adriatico, che dovrebbe unirsi a quello jonico, come l’Unione Europea prescrive. Inascoltata, purtroppo.
Queste ed altre proposte sono state ribadite nel corso del convegno pomeridiano, tenuto nella masseria della Torre di Albidona, in una tenuta intorno all’omonima torre medievale. All’incontro-dibattito ha partecipato numeroso pubblico. Tra i relatori, il giornalista F.Maurella, che ha coordinato i lavori, l’arch.A.Malatacca, presidente della sezioneTrebisacce, Il dott. G.Grilletta, storico, del direttivo di Crotone, che ha descritto la distanza tra il periodo aureo del traffico ferroviario allo scalo crotonese e l’attuale situazione di abbandono delle linee joniche, proponendo l’utilizzazione di treni navetta per il collegamento tra Sibari e Crotone-aeroporto S.Anna. Il prof. C.S.Capogreco, docente dell’UNICAL, ha parlato di sterminio sistematico e programmato delle ferrovie e della mancanza di un rapporto armonioso tra le strutture ferroviarie. Sono intervenuti anche il preside T.Masneri, che ha fatto riferimento all’opera meritoria della famiglia Aletti, industriali provenienti da Brescia a seguito dei lavori sulla linea jonica, il presidente P.Donadio ed A.Bavusi della sezione di Potenza su problemi di mancata tutela e sfruttamento delle risorse ambientali oltre che di isolamento da infrastrutture ferroviarie. A conclusione dell’incontro, Ia consigliera nazionale Liguori ha auspicato che si possa ampliare ed intensificare la rete di collegamento tra le sezioni di Italia Nostra delle tre regioni limitrofe ed altre associazioni/comitati, così da concordare iniziative comuni affinchè venga garantito a tutti i cittadini, in eguale misura, il diritto di civiltà e di mobilità. In caso contrario, si potrà parlare di violazione dei diritti umani, con tutte le conseguenze possibili, comprese quelle legali."