UIL Crotone: la gioia dei sindaci per l’IMU
Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma di Alberto Morandi Presidente UNIAT-UIL Crotone
“Sembrava proprio che il crescente disamore per la politica, la disaffezione alla cosiddetta e presunta “democrazia partecipata” e la rabbia contro coloro che conducono una vita fatta di privilegi, avessero fatto precipitare ad un punto di non ritorno il processo d’interazione tra la politica ed il cittadino. Si erano, poi, aggiunti, i recenti ed imbarazzanti episodi connessi all’utilizzo dei fondi dei rimborsi elettorali, cosa che meriterebbe un severo approfondimento su tutti i partiti prima, e la rivisitazione dei rimborsi stessi, dopo. Ebbene, niente paura: quando sembrava oramai ineludibile il collasso tra cittadini e politica, ecco che arriva l’IMU. Si, una tassa odiosa, sovraggiunta alle difficoltà, ai sacrifici e spesso agli stenti di chi continua a pagare un mutuo per la prima casa, pur non rinunciando, con le ovvie difficoltà, a mantenere il decoro e la dignità di condurre una vita sociale onesta e per bene. E già, è proprio l’IMU che sembrerebbe stimolare un sentimento nuovo tra la politica ed il cittadino e soprattutto tra i sindaci che, a suon di comunicati, non lesinano di proclamare un amore autenticamente viscerale verso le comunità che amministrano. E lo fanno in maniera così intensa che non pensano minimamente al rischio d’essere tacciati di campanilismo. Si spingono, poi, ad autodefinirsi “gabellieri-esattori” per conto dello Stato od addirittura, con stravaganti ed improponibili parallelismi con l’oltremanica, “front-office dei cittadini”. Invero, vi è il fatto che lo Stato ha effettuato un deciso taglio sui trasferimenti a favore dei comuni, per cui l’allarme sui servizi che finora erano stati erogati, è reale ed effettivo. Ma i sindaci, in tutto questo, si inseriscono mettendo coraggiosamente le “mani avanti”, offrendo quasi l’impressione che le loro posizioni, siano esclusivamente volte a giustificare gli aumenti delle aliquote obbligatorie, al solo fine, e se ne sono accorti proprio tutti, di sottacere i naturali ed ovvi mancati tagli sulle “spese accessorie” che sostengono per non pregiudicare la sopravvivenza di claudicanti maggioranze o l’affondamento dei cosiddetti “percorsi democratici” nelle amministrazioni che guidano. L’IMU, tecnicamente, dal gettito che se ne ricaverà, andrà a coprire il mancato trasferimento dello Stato ai comuni, mentre il surplus sarà conferito alle casse nazionali. Lo Stato avrà un doppio guadagno derivante dalle somme non trasferite ai comuni e dall’incasso delle quote di IMU che gli stessi storneranno. Ma i nostri sindaci, come potranno realmente agire per garantire le comunità che così ”visceralmente” sostengono di amare? Intanto aprendo un confronto serio ed approfondito con i Sindacati, le Associazioni, le Categorie Professionali, gli Imprenditori, gli Artigiani, i Commercianti e quant’altro. Forse tale iniziativa avrebbe indotto i sindaci a partecipare alla riunione indetta dal Sindaco di Crotone, che condividiamo, ma che è stata quasi totalmente snobbata dai 27 rappresentanti istituzionali della Provincia di Crotone. Senza sottacere, tuttavia, la drammaticità del periodo di travaglio economico che il paese vive, e l’incertezza del clima sociale che ne deriva, ancor più aggravato se proiettato nella nostra realtà, dove storicamente insistono: disoccupazione, inoccupazione, indebitamento delle famiglie, tensioni abitative, emigrazione, emarginazione, disagio sociale, etc.. Ingredienti tutti che potrebbero essere presagio di infausti avvenimenti. Siamo, però, convinti che il Sindaco di Crotone non si sottrarrà, così come spesso e pubblicamente afferma, ad un confronto propedeutico che dovrà tenere con le parti sociali, poiché, più di tanti altri, questi costituiscono osservatori privilegiati di monitoraggio del disagio e termometro dell’andamento sociale. L’individuazione dell’aliquota che dovrà applicarsi in seconda o in conguaglio di tranche del pagamento di rata dell’IMU, non potrà essere disgiunta da una severa analisi delle condizioni di sofferenza di questa città o essere scevra dall’azione di governo. Al Sindaco, attento, sensibile e persona per bene come è, non sfuggirà di percepire il clima e la dialettica che stanno già animando le discussioni in molti comuni. Laddove ci si aspetta che l'introduzione dell'IMU debba accompagnarsi ad un deciso taglio dei costi della politica, delle spese superflue e della moltitudine di sprechi che si consumano nella pubblica amministrazione. E siccome si sa che “il bene, quando si vuole, lo si deve dimostrare”, l’auspicio è, che anche Crotone maturi la consapevolezza che sui bilanci di previsione, è sicuramente e nobilmente possibile agire sforbiciando nettamente e radicalmente sui costi, sugli sprechi e sugli abusi - commissioni, collaborazioni, incarichi, consulenze-studi, etc etc etc etc. Noi non ci illudiamo che il viscerale amore per la città possa determinare un miracolo, riducendo, per esempio, gli stipendi degli amministratori, per carità, rischieremmo di minare l’essenza stessa della democrazia; ma conoscere almeno cosa si intende introdurre nel documento contabile di bilancio in ordine all’aliquota dell’IMU, sarebbe quantomeno opportuno, visto che già molti comuni l’hanno fatto. Si faciliterebbe il ragionamento, così come siamo convinti che il Sindaco di Crotone lo faccia, anche, su ciò che è in progress, per ricavarne, magari, lui stesso utili indicazioni. Per dirla in altri termini e considerato l’ampio margine di manovra attribuito alle amministrazioni comunali nella determinazione delle aliquote impositive, noi auspichiamo il contenimento delle stesse nella misura minima prevista, implementando il taglio dei mancati trasferimenti dallo Stato, anche col gettito derivante dalle economie ricavate da un deciso taglio a costi e sprechi. Laddove le esigenze di assestamento di bilancio lo rendessero possibile, si potrebbe pensare all’individuazione di differenti variazioni di aliquota comprese tra lo 0,4 per mille e lo 0,6 per mille, da applicare a determinate fasce di reddito e di età. Così come si potranno differenziare fasce di aliquota basse per le seconde case locate con canone di affitto concordato(3+2), rispetto a quelle affittate a canone libero(cosiddette 4+4) maggiormente alte, così da compensare i costi per il minore aggravio sulle prime. Una iniziativa di respiro sociale forte, deciso e pregnante della volontà di affrontare una problematica che investe il sentimento che da sempre lega l’uomo al bene più avvertito: la CASA. I sindaci potrebbero, inoltre, dare sfogo all’incontenibile “amore viscerale”, avviando una bella battaglia perché, a distanza di 12 anni, la Pubblica Aamministrazione non ha ancora dato attuazione allo Statuto del Contribuente che prevede la tutela dei diritti del contribuente, l'assistenza gratuita, la semplificazione fiscale, il diritto all'informazione e soprattutto il diritto alla compensazione tra le partite debitorie con quelle creditorie. Ancora, chiedere al governo di sospendere con urgenza la riscossione delle imposte nei confronti di tutti coloro che sono assistiti dalle benemerite Fondazioni Antiusura, a Crotone esiste, e di tutti coloro che dimostrano lo stato di insolvenza temporaneo e, soprattutto, di riformare urgentemente il fisco, accorpando la funzione di accertamento e riscossione direttamente in testa al Ministero dell'Economia e delle Finanze; di mettere, insomma, al centro dell'azione del Governo la trasparenza, l’equità e l’imparzialità, abbandonando per sempre la logica del profitto. Ed infine, è di questi giorni la notizia che diversi sindaci stanno disdettando la convenzione con Equìtalia, per avviare una procedura di gestione diretta delle insolvenze e pare che tale scelta stia riscuotendo un ampio consenso nelle comunità amministrate che, evidentemente, percependo un rapporto più umano e meno invasivo, essi stessi si pongono con un approccio più positivo verso la soluzione delle proprie morosità."
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