La Uilcem-Uil di Crotone sulla vertenza Biomasse Italia
"Non erano per nulla questi i patti siglati a marzo del 2010 con Biomasse Italia presso l’Assessorato Regionale al Lavoro quando, proprio la stessa, chiese ed ottenne di mettere in cassa integrazione i trenta lavoratori dello stabilimento di Crotone, al fine di procedere all’adeguamento dell’impianto con le nuove normative europee in materia di emissione di c02, per preservare la qualità dell’ambiente. - Comunica una nota stampa di Giuseppe Macchione, ex Sasol, Uilcem-Uil di Crotone - Ed eccoci alla mirabolante richiesta di messa in mobilità di ben nove unità lavorative, il trenta per cento, una decisione che fa il pari con un comportamento assolutamente incomprensibile e distante da qualsiasi logica produttiva in un settore ampiamente sostenuto da finanziamenti pubblici e che, nel corso di questi anni, ha realizzato lauti e consistenti guadagni.. La UILCEM-UIL di Crotone ritiene tali licenziamenti palesemente immotivati. Di fatto non si può neppure parlare di esubero, se consideriamo che il personale medio, utilizzato in una centrale come quella crotonese, in altre parti del Paese si attesta su oltre trenta unità lavorative. Le scelte poi operate nelle ultime settimane, di scindere la società che gestiva gli impianti di Crotone e di Strongoli, ci sembrano completamente fuori luogo e suscitano sospetti sui quali chiederemo approfondimenti di natura economica, tecnica ed organizzativa. Il nostro territorio, accettando l’insediamento di simili impianti, ha compiuto una scelta difficile e complessa, senza alcun ritorno se non una manciata di posti di lavoro che oggi vengono messi pure in discussione. - Continua la nota - E, poiché abbiamo imparato sulla nostra pelle che al peggio non c’è mai fine, temiamo che col tempo questi impianti, continueranno a sfruttare le risorse del territorio e realizzeranno primati assolutamente speculativi. Ecco perché condividiamo e sosteniamo la scelta, per il momento pacifica, di presidiare i cancelli dell’azienda assunta unitariamente dal sindacato confederale e dalle categorie che rappresentano i lavoratori delle due centrali. Del resto il primo risultato è stato immediato e per questo ringraziamo il Prefetto per la sua sensibilità e la sua prontezza nel convocare un tavolo istituzionale per il prossimo dieci gennaio e nel quale ci auguriamo possano determinarsi le condizioni per un accordo onorevole che non mortifichi quelle aspettative che, nel corso di questi lunghi anni di attività, i lavoratori si sono ampiamente meritato."