Catanzaro nel cuore: l’università perde anche la scuola di Psichiatria
"La perdita della Scuola di specializzazione in Psichiatria, di cui si è avuta notizia pochi giorni fa, è un’ulteriore dannosissima sottrazione attuata ai danni della comunità calabrese e in paticolare dell’Università “Magna Graecia” giacché, sin dal 2009, l’ateneo catanzarese subisce un’incomprensibile emorragia di funzioni. - Comunica una nota stampa di "Catanzaro nel cuore" - Tutto è partito dalla scelta dell’allora ministro Gelmini di ridurre le Scuole di Specializzazione medica esistenti sul territorio nazionale, accorpandole in pochi Atenei. Un taglio sicuramente necessario e di cui si può persino condividerne la ratio, ossia la necessità di evitare sprechi o doppioni nel raggio di pochi chilometri; ma che – a nostro avviso – necessita di un’applicazione più rispondente alla logica che l’ha originata.
Infatti, differentemente da quanto accade nelle altre regioni italiane all’interno delle quali sono presenti più Facoltà di Medicina, non bisogna dimenticare che l’Ateneo Magna Graecia è l’unico sul territorio calabrese: da qui è facile comprendere la iattura che deriva ai nostri giovani e al futuro del territorio. Proprio perché in Calabria esiste una ed una sola Facoltà di Medicina, logica e buon senso dovrebbero imporre di salvaguardare la specificità territoriale regionale non procedendo ad accorpare le Scuole di specializzazione del nostro Ateneo con quelle di Napoli e Bari.
E’ un grido d’allarme che il nostro movimento ha tempestivamente lanciato diversi anni fa, ma purtroppo non raccolto da nessuno. Ciò è sintomatico da una parte di scarsa attenzione politica, dall’altra di una gestione universitaria non all’altezza. - Continua la nota - Infatti riteniamo che, a fronte di un attacco frontale così violento e irrazionale qual è quello che l’Università di Catanzaro subisce, si sarebbero dovute spendere tutte le migliori forze ed energie per rappresentare a Roma le istanze sacrosante dell’Ateneo, evidenziando in modo perentorio l’esclusività regionale che esso ha nell’ambito della formazione medica.
Forse manca un’adeguata sensibilità culturale; manca la lungimiranza politica. Probabilmente sono pochi ad aver compreso le perniciose conseguenze di questa scelta ministeriale. I vertici della Regione Calabria, Scopelliti in primis, dovrebbero combattere una guerra senza quartiere per difendere le prerogative dell’Ateneo. Parimenti, se non di più, dovrebbero fare il Rettore e i dirigenti amministrativi dell’Università Magna Graecia, i quali invece sembrano appassionarsi di più alla campagna elettorale di qualche professore già infelicemente autodefinitosi “candidato istituzionale” dell’Ateneo, anziché preoccuparsi di valorizzare e difendere qualcosa di buono per l’Ateneo (anche semplicemente della banale vicenda buoni-pasto!). - Conclude la nota - Nella vana speranza che Scopelliti si interessi all’argomento e nella triste certezza che i suoi sodali catanzaresi continueranno a tacere di fronte ai danni che subisce il capoluogo di regione, auspichiamo un risveglio di dignità politica per mezzo della quale la prossima amministrazione comunale, guidata dal sindaco che la città sceglierà a breve, metta inderogabilmente la vicenda universitaria fra le priorità e le urgenze da affrontare."